BLOODSHOT: ULTIMATE HATRED
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21/02/2006Nuovo album per i belgi Bloodshot, band che avevo avuto modo di conoscere per caso con il precedente lavoro "A Pestilence Called Humanity", lavoro discreto ma che non mi aveva impressionato più di tanto. "Ultimate Hatred" non si discosta poi molto dalle coordinate stilistiche della precedente fatica, pur cercando un approccio più morboso il metalcore dei Bloodshot è sempre fatto di assalti Thrash\Death e stacchi hardcore, con un growl ormai standardizzato a quelli che sono appunto i dettami di questo filone. Il problema (se di problema si può parlare) è proprio questo: i Bloodshot se ne escono con un lavoro che dal punto di vista formale ha pochi difetti evidenti ma che rischia di scorrere via senza poi lasciare molto ad un ascoltatore che oramai chiede qualcosina in più degli Hatebreed o dei The Haunted. La band belga dimostra di cavarsela discretamente con le parti mosh: "NMC" e "Welcome To Milwaukee" ad esempio presentano delle buone bordate e dei break azzeccati che sicuramente dal vivo scateneranno l'inferno, ma quanti gruppi ci possono offrire lo stesso? Troppi. Quanti gruppi si cimentano in questo genere? La risposta è la medesima. E' chiaro che se cercate un album che non ha grossi picchi e che si va a piazzare a ridosso degli Heaven Shall Burn (pur essendone molto distante a livello qualitativo) scordatevi quello che ho scritto in precedenza perchè "Ultimate Hatred" potrebbe essere più che soddisfacente visto che, tirando le somme, i Bloodshot propongono un sound tutt'altro che pretenzioso, basato su una formula collaudata che pare negli ultimi anni stia spopolando. Il concept lirico, infine, si basa sulle gesta di Jeffrey Dahmer (il mostro di Milwaukee), terribile testimonianza del punto estremo a cui può arrivare la mente umana; ma ad essere pignoli sono tematiche già trattate e ritrattate (in alcuni casi in modo migliore) da numerose band, tra cui spicca decisamente la parodia dei Macabre.
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