BLOODBOUND: Creatures Of The Dark Realm
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06/06/2021Una premessa pare opportuna: i Bloodbound sanno fare il proprio mestiere; d'altronde non potrebbe essere altrimenti visto che il gruppo svedese è in circolazione da oltre 3 lustri, essendo il loro debutto 'Nosferatu' uscito nel 2005, ed avendo pubblicato già la bellezza di otto LP. Proprio il termine "mestiere" è quanto più si avvicina alla definizione della musica espressa in questo nuovo lavoro a titolo 'Creatures Of The Dark Realm'. Difatti, tutto è al proprio posto, esatamente dove ci si aspetterebbe che sia, a partire dalla produzione bombastica, anche se un po' plasticosa, proseguendo attraverso canzoni ben congeniate e finendo con melodie di facile presa sempre ben espresse in cori da cantare a perdifiato. C'è però qualcosa che non soddisfa compiutamente durante l'ascolto, ed è quel continuo sentore di riciclo che aleggia imperterrito nel corso di tutto lo svolgimento del disco. Sulla mancanza di originalità si potrebbe tranquillamente sorvolare, il problema è che però in questo caso i riferimenti ai vari Powerwolf e Sabaton sono fin troppo evidenti, quasi cercati volutamente, finendo per distogliere attenzione e interesse dai vari pezzi. Tutto questo a discapito di alcuni brani alquanto piacevoli quali la doppietta iniziale costituita dalla title track, dal ritmo martellante e aggraziata da un bel chorus sorretto da un prezioso tappeto di tastiere, e "When Fate Is Calling", mid tempo concreto e melodico in virtù di un ritornello corale super stratificato. Molto meno convincenti appaiono brani quali "Ever Burning Flame", che parte bene sulla falsariga delle prime tracce, per poi perdersi in un refrain da sagra popolare. Per fortuna non mancano altri buoni momenti come "Eyes Come Alive", dall'incedere priestiano e in cui Selleby mette in bella mostra un'ugola d'acciaio, la ultra catchy "Gathering Of Souls" o la marziale "March Into War". Tutto sommato un disco godibile, ma obiettivamente non essenziale, che lascia una lieve sensazione di frustrazione pensando che ci sarebbero state tutte le potenzialità per fare qualcosa in più.
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