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BLEZQI ZATSAZ: THE TIDE TURNS

data

26/01/2005
89


Genere: Instrumental Prog Metal
Etichetta: Lucretia Records
Anno: 2003

Sono passati 11 anni dalla precedente uscita dei Blezqi Zatsaz, nome dietro il quale si nasconde un progetto che vede la partecipazione di un gran numero di musicisti sudamericani, ed eccoci finalmente qui a recensire il nuovo album "The Tide Turns". Capitanati dal dal tastierista degli Shaman (ed ex Angra) Fabio Ribeiro, questa "accozzaglia" di musicisti ha messo insieme il suo secondo CD per un totale 70 minuti di musica strumentale di stampo progressive. Proprio le tastiere dell'ideatore del progetto sono la base portante di questo lavoro che vede nella fusione tra le sonorità di questo strumento con gli altri la chiave portante di ogni pezzo. Questo perfetto connubio permette di creare un'atmosfera musicale incredibile, una pergamena di suoni che si svolge traccia dopo traccia trasportando l'ascoltatore fra riferimenti agli anni 70 e 80 unendoli alla perfezione con accorgimenti più moderni, incastonando il tutto ad una base sinfonica sempre presente. Fondamentale per questo anche l'utilizzo di flauti e sassofoni che, in certi passaggi, rimandano a gruppi come King Crimson e Jethro Tull. Ogni traccia ha qualcosa che la contraddistingue in maniera particolare ma non troppo marcata: da caratteristiche tipiche del prog brasiliano all'utilizzo melodico della chitarra elettrica sino a inserti jazz e di fiati. Ma è inutile dilungarsi sulle singole tracce, a chi vuole farsi un'idea precisa dell'album suggerisco vivamente di ascoltarsi "Azzivullas' Suite", una traccia di quasi 15 minuti che contiene tutta l'essenza di questo lavoro, e "The Gates Of Ixtlan" che sono le due tracce che fanno sicuramente da 'porta-bandiera' per tutto il lavoro. Da sottolineare anche il brano "The Well Tempered Drawbar" che è un ri-arrangiamento del pezzo "The Well Tempered Clavier" scritto originariamente da Johann Sebastian Bach. In definitiva chi è abituato ad ascoltare la voce di un vocalist potrebbe storcere un po' il naso nel trovarsi di fronte un album di questo genere, ma il consiglio finale per tutti è quello di inserire questo CD nel lettore e farsi trasportare dalle note, magari chiudendo gli occhi e mettendosi a sognare. Perché se è sempre più raro trovare sul mercato album strumentali è ancor più difficile trovarli di questo livello! Da segnalare, infine, l'ottimo digipack con cui l'album ci viene proposto in edizione limitata dalla casa distributrice Lucretia: veramente di pregevole fattura e perfetto per sintetizzare lo spirito dell'album.

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