BLACK SHEEP WALL: NO MATTER WHERE IT ENDS
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24/04/2012Californiani alle prese con le spire dolorose e certo non propriamente solari dello sludge, i Black Sheep Wall rispecchiano tutti i canoni del genere risultando sicuro non innovativi. Motivo che alla lunga lascia sprofondare l'album nel baratro che la band stessa genera con il suo immobilismo creativo. Non ci si aspetta chissà quale andamento originale, ma non possiamo neanche sostenere che 'No Matter Where It Ends' riesca ad essere positivamente e concretamente disturbante. Quindi mancanza di idee e povero d'intensità. La sola "Black Church" pare avere una marcia in più riuscendo ad aprirsi uno spiraglio tra la coltre melmosa del disco grazie a fendenti melodici non d'occasione. Per il resto poi si va giù pesanti, catarrosi, imponenti, ma dopo tre quarti d'ora di tortura sonica non si esce dall'ascolto con le ossa degli arti frantumati e la testa spalmata contro il muro come ci si aspetterebbe. Anzi, il rischio di annoirarsi non è poi così remoto, e la voglia di infilare nel lettore gli Ufomammut e sempre più impellente.
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