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BETHLEHEM: DICTIUS TE NECARE

data

25/02/2005
84


Genere: black/doom
Etichetta: Red Stream
Anno: 1996

DICTIUS TE NECARE, tradotto dal latino significherebbe, se la memoria non mi tradisce, qualcosa come "obbligato/destinato al suicidio". Titolo non poteva essere più esplicito, pur essendo scritto in una lingua morta come il latino, perché è proprio sul suicidio che l'album absa i suoi testi ed il suo feeling. Rispetto al precedente 'Dark Metal' (1994), alla voce ora troviamo Rainer Landfermann mentre per il resto, squadra vincente non si cambia. Dal primissimo ascolto, l'album dona un paio di spunti interessanti di discussione, supponendo a monte anche l'ascolto attento dell'album predecessore: innanzitutto la voce, torturata e anche psicotica, del nuovo singer Rainer (bassista dei death metallers Pavor), adattissima per esaltare la componente BM del sound dei Bethlehem, che in questa occasione si è fatta appunto più accentuata (leggasi tempi leggermente più tirati e un feeling gelido di morte presente in tutte le canzoni); secondariamente si può notare quasi subito che i testi non sono in inglese, bensì in tedesco. Il motivo di questa scelta apparentemente controproducente sta nel fatto che Jürgen Bartsch all'epoca ritenne di non poter esprimere al 100% i suoi pensieri con una lingua che non fosse al sua (comunque per i testi e la relativa traduzione in inglese potete consultare il sito DARK LYRICS.COM). Per quanto riguarda ancora il sound generale del disco, come ho già accennato in precedenza i tempi sono leggermente più veloci dove il gruppo pesta sull'acceleratore, mentre la componente propriamente doom è rimasta praticamente intatta nella sua ferale bellezza. L'analisi dei testi mostra una deviazione di tendenza dal satanismo/occultismo di 'Dark Metal' a morte/suicidio di adesso. Da menzionare la parte iniziale della funerea "Tagebuch Einer Totgeburt" (Diary Of a Stillborn), anche se la componente primordiale satanista in un certo è rimasta nel DNA del gruppo (leggersi il testo di "Dorn Meiner Allmacht" (Thorn Of My Omnipotence)... In conclusione, io considero 'Dictius Te Necare' un ascolto complementare a quello di 'Dark Metal', in quanto ciascuno di questi due album è una parte essenziale del sound vero dei Bethlehem, perfetta essenza di quello che significa black/doom metal che non smetterò mai di esaltare per questi primi lavori entrati di diritto nella storia del doom.

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