ARTHEDAIN: Infernal Cadence of the Desolate
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29/07/2018La scuola svedese, nello specific quella dei Dissection a metà tra black e death metal melodico, deve essere stata uno dei punti di riferimento musicale dei cechi Arthedain. 'Infernal Cadence of the Desolate' è la loro prima fatica, cavalcata in lidi che hanno segnato generazioni di ascoltatori. Idealmente continuiamo su una strada già battuta, certamente però regalando anche emozioni. Grande intensità nei brani, aggressività ed armonia che si sposano perfettamente, aperture di chitarre che ci abbracciano e portano in un mondo in cui morte e desolazione diventano elemento imprescindibile. Occultismo si immerge in una natura incontaminata, cavaliere su pallido destriero ci mostra la sua falce in un caos che, improvvisamente, diventa silente. Una fotografia di un attimo in cui un’emozione ci coglie e tutto congela, lasciandoci la vana illusione di sopravvivere. Troviamo molto espressiva l’interpretazione vocale, variegate sfumature che vanno ad accompagnare un’ altrettanto fantasiosa ritmica ed un uso raffinato delle chitarre. I pezzi si susseguono con intensità, passione che ci spinge in una contemplazione di sé stessi che va oltre le paure, quasi come se ci staccassimo dal corpo e vagassimo con l’anima in un mondo sconosciuto. Luoghi impervi, che altro non sono che una raffigurazione del nostro ego, una conoscenza alla quale troppe volte si dice no e che poi nasconde le giuste vie da percorrere. Al di là di metafore e sensazioni, il full-length si presta a svariati ascolti, diventando un tuffo al cuore per gli amanti del melodic black/death metal. Il limite degli Arthedain è la mancanza di quel tocco, di quella peculiarità che li distingua da tutto il resto. E’ innegabile però la qualità e la passionalità che “Infernal Cadence of the Desolate” riesce a comunicare. Auspichiamo questo sia l’inizio di una lunga carriera per una realtà che smuove la scena ed a cui auguriamo quel salto di qualità e personalità necessari a lasciar un segno.
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