MALICE DIVINE : Malice Divine
data
25/05/2021Arriva tra le nostre mani la prima fatica in studio dei canadesi Malice Divine, progetto che vede come protagonista Ric Galvez, coadiuvato da un sessionist, Dylan Gowan, alla batteria. Il primo impatto è quello dell’immagine della copertina dell’omonimo album, la quale ricorda i colori e lo stile dei Dissection. L’impressione, in questo caso, viene confermata sin dai primi ascolti: sound a metà tra il death e il black metal, con incursioni melodiche che toccano la scuola svedese. Il progetto ci regala dei pezzi variegati, dagli sviluppi intriganti e dall’uso chirurgico della chitarra, la cui qualità è punta di diamante del lavoro. Assoli sempre ben contestualizzati, tanta espressività e mai nessuna forzatura, seppur restando su lidi ed ambientazioni già visti. Il disco però, sia a livello di produzione, sia di strutture non ha il sapore del deja-vu, scivolando via piacevole e tagliente. Il sapore di melodia si intreccia con passaggi più cerebrali death e con atmosfere black mai soffocanti. Tutto resta cristallino, ben distinguibile, malinconico e sofferto, ma al contempo ricco di sfumature. Ric Galvez non inventa niente, ma riesce ad appassionare e a colpire dritto al cuore. Vi consigliamo allora vivamente l’ascolto dei Malice Divine, a cui auguriamo il meritato successo e la voglia di aggiungere qualche ingrediente personale in più.
Commenti