ARTAS: Riotology
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26/01/2011Stavolta ci imbattiamo in una band dal taglio totalmente moderno. Appena ascoltati i primi minuti dell'opener (la seconda traccia), mi son venuti a mente subito i Soilwork, da cui sicuramente riuscirete anche voi a carpire l'influenza nelle linee vocali e nelle chitarre molto aggressive. Ritmicamente la band fa paura, ogni brano annichilisce e sorprende, vista la massiccia presenza sia di brani che contribuiscono a spezzare l'atmosfera generale del disco, sia degli stacchi melodici propri delle canzoni degli Artas. Sarà difficile per molti, invece, riuscire a digerire soprattutto nei primi ascolti, il gran numero di brani. Addirittura sedici, di media lunghezza, che ci propongono degli Artas alle prese con sfuriate metalcore, stacchi improvvisi simil-folk, e death/thrash all'impazzata. Per un attimo ci ho ripensato anche io. Sarà che sono abituato ad altre sonorità, al vero metal estremo. E ascoltando questo disco mi son trovato positivamente spiazzato. Il fatto è che 'Riotology' riesce a colpirmi perché è variegato, esagera nel numero di tracce, ma il bello è anche scoprirlo nelle sue molteplici differenze. Sarebbe da stupidi criticarlo definendolo un mattone. Una band sviluppa un "concept" in base alle idee che ha, e tira fuori i brani che necessita per spingere avanti quell'idea. Idea che agli Artas è venuta ottimamente.
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