ARCH ENEMY: Anthems Of Rebellion
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21/08/2003Al secondo lavoro con la nuova, indiavolata singer Angela Gossow, ecco che torna la band dei fratellini Amott, ormai realtà importante nella scena metal attuale, grazie ad un successo consolidato con il precedente "Wages Of Sin"; la sostanza del sound degli svedesi è pressochè immutata: puro heavy metal scandinavo dall'alto tasso di aggressività e di tecnica, stavolta leggermente più influenzato dal thrash e dai 'soliti' At The Gates. Dopo un'intro tutto sommato inutile, "Silent Wars" esplode nel suo devastante riff che conduce poi a un intermezzo strumentale rallentato che mette in mostra le doti chitarristiche di Michael e Christopher; "We Will Rise" è una bella track cadenzata e anthemica al punto giusto, ma è con la song seguente, "Dead Eyes See No Future", che la band infila il primo masterpiece, un brano che sembra provenire da quel capolavoro, non ancora bissato purtroppo, di "Burning Bridges", terzo disco della band. Non mancano al solito i brani più rallentati e atmosferici, così come l'usuale ballad acustica strumentale ("Marching On A Dead End"), o quelli pregni di atmosfere sulfuree come "Instinct" o "Exist To Exit"; molto interessanti si rivelano anche gli spezzoni di backing vocals pulite ad opera di Christopher su "End Of The Line. La degna conclusione è affidata a "Saints And Sinners", preceduta dall'epica strumentale "Anthem"... devo essere sincero, "Anthems Of Rebellion" mi è proprio piaciuto: superiore a "Wages Of Sin", che pur buono, non mi aveva convinto al 100%, al contrario di questo nuovo lavoro, decisamente più ispirato e fresco. La prestazione della band è indiscutibile, e anche Angela ha cercato di adattare il suo tono di voce al meglio, con un buon risultato anche se Johan Liiva era dotato di un carisma e una personalità canora purtroppo assente nella bionda singer tedesca. Ma mettendosi il cuore in pace e cercando di limitare queste congetture spesso fini a sè stesse, siamo davanti al grande disco di una grande band, tali sono gli Arch Enemy nel 2003. Rendiamogliene conto.
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