RED LINES: Paisley
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29/03/2018Bel disco per il duo Red Lines, non c’è che dire, primo full length, dopo due Ep. Questo 'Paisley' sembra avere come riferimento principale un certo pop/wave elegante, con la voce della cantante (Marianna Pluda) molto delicata e bella, un bel sostrato di synth e organo che fanno spesso da sfondo a brani dall’atmosfera Eighties, decadente e sensuale, e la presenza di alcuni potenziali hit (“Colder” e “Together”, ad esempio). Il pensiero più forte va ai Garbage, che ripresero certi suoni fine ’80, dopo che questi ultimi erano stati “demoliti” dall’avvento del grunge; talvolta i Red Lines ricordano anche i Raveonettes ("A.M. Surf").
Quasi tutti i brani offrono spunti interessanti e risultano gradevoli alle orecchie, senza scadere nel commerciale, ad esempio “Talk To Me” e “Tomorrow”, con bei ritornelli e la voce femminile che ricorda talvolta quella, appunto, di Shirley Manson dei sovra menzionati, enormi, Garbage. Solo “Control III” pare un po’ diverso dagli altri, con basso ossessivo e ritmo tribale e voci sovrapposte del duo (anche se il brano è prevalentemente strumentale): cresce e poi esplode in rumorismi noise davvero apprezzabili. Il brano poi sembra sfumare e quasi legarsi al successivo “Rubber Spaceship”, ugualmete rumoroso, ma che, a differenza del precedente, rallenta verso la fine con una parte lenta e morbidi arpeggi di chitarra. Il disco mi è piaciuto molto.
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