THE OSIRIS CLUB: The Wine-Dark Sea
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27/03/2018Secondo capito discografico per gli inglesi The Osiris Club, seguito del loro debutto datato 2014 intitolato 'The Blazing World'. 'The Wine-Dark Sea' è un lavoro onirico per certi versi, grazie ad un uso rarefatto delle voci e delle chitarre. Vi ritroviamo citazioni di progressive rock, ma anche divagazioni post-punk, e perché no anche new wave. Brani che scivolano via piacevoli, accogliendo tra le proprie braccia una potenziale ampia gamma di ascoltatori. Tutto ciò però, in questo caso precipuo, non va a braccetto con la passione e l’intensità. Se da una parte è vero che i pezzi sono fruibili e in grado di essere apprezzati anche da ascoltatori poco esigenti, è altrettanto cristallino come il full-length sia inconsistente. Disco debole, che non ci conduce in nessun luogo magico o lontano, figlio forse di un compromesso fra generi inconcludente e senza un vero filo conduttore. I pezzi sono così anonimi, vuote immagini che ci scorrono davanti senza lasciar alcun segno. Il “pregio” di non infastidirci e di lasciare il nostro sguardo perso nel vuoto, senza luci a risvegliarne l’anima, non è altro che una magrissima soddisfazione. Ammettiamo che ci saremmo aspettati di più, perché al di là di qualsivoglia influenza o accomodamento ad altri generi, non troviamo nulla di stimolante. Il disco ci porta ad una quiete che non è altro che indifferente grigiore. Apatia accompagna allora i The Osiris Club, realtà che ha indubbie qualità tecniche, ma che non smuove di una virgola emotività ed attenzione. Vi sconsigliamo l’ascolto, a meno che non vogliate un tenue sottofondo senza pretese e vogliate andare oltre a certi semplicistici concetti di pop. Sterile disco, a cui non sappiamo davvero cos’altro aggiungere se non l’aggettivo “inappagante”.
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