ANTHRAX: SOUND OF WHITE NOISE
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20/01/2005Prima metà degli anni novanta, un signor cantante alle spalle (lo split con Belladonna fa discutere tutt'ora) ed un nuovo personaggio dal forte carisma a reggere il microfono di casa Anthrax. "Sound Of White Noise" è infatti il primo album del combo newyorkese ad annoverare in line up l'ex Armored Saint John Bush, singer indubbiamente meno screamer del suo predecessore, ma dotato comunque di ottime qualità. Un cambio che tutto sommato ci può stare, alla luce soprattutto della parabola discendente che sembrava segnare il cammino degli Anthrax da "Among The Living" in avanti: la new entry restituisce infatti maggior vitalità alla musica del quintetto americano, anche se gli apici toccati qualche album addietro restano ancora molto lontani. In tutto undici brani, per quasi un'ora di musica, che mostrano la band alle prese con un thrash metal dalle molteplici sfumature, con molto spazio concesso alla melodia e purtroppo poche sfuriate degne dei tempi migliori (segnaliamo le meritevoli "Invisible" e "Burst"). C'è da dire che comunque è ingiusto cestinare a priori tutto ciò che esula dal classico thrash metal: infatti, eccezion fatta per qualche brano decisamente privo di mordente ("Only"), gli esperimenti del combo guidato dai leader Ian e Benante, producono anche risultati dai risvolti interessanti, come la movimentata "Room For One More" o la semi-ballad "Black Lodge", dal flavour quasi morriconiano. Ci troviamo di fronte ad un lavoro sicuramente coraggioso, che fa da spartiacque tra passato e futuro, segnando l'inizio del nuovo corso di una band che, tra alti e bassi, supererà il giro di boa del millennio avendo ancora qualche cartuccia da sparare.
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