ANGELCORPSE: HAMMER OF GODS
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19/01/2010Marci, conservatori, violenti, efferati: gli aggettivi si sprecano quando si parla di una delle più importanti realtà dell'underground statunitense, la cui attività è purtroppo cessata. Si potrebbe tranquillamente riassumere quasi dieci anni di carriera dicendo che gli Angelcorpse sono la distruzione fatta band, ma noi amiamo complicarci la vita. I demoni provenienti dal Michigan si presentano nei tardi anni Novanta con un sound marcio e grezzissimo, privo di un qualsivoglia spessore tecnico o melodico. I nostri si ispirano molto ai tremendi Impiety e in un certo senso ai primi Vital Remains ma è palese che siano Slayer, Venom, Possessed e Celtic Frost la principale fonte d'ispirazione degli Angelcorpse. Fin dal primo brano non c'è un momento per rilassarsi, l'ascoltatore viene presso a sassate con la feroce violenza che solo una band così marcia e old school può vantare. Il riffing è tutto un susseguirsi di galoppate che si alternano tra Death e Black metal, con un'essenzialità di fondo che accostata alle chitarre atonali di Morbidangeliana memoria rendono il disco un capolavoro della rozza violenza, che si manifesta dagli impressionanti screaming di Pete Helmkamp all'essenziale melodicità degli assoli, perfetto accostamento agli infernali breakdown di 'Hammer Of Gods'. Un vero e proprio inno di guerra a tutto ciò che è luce e armonia, un esordio migliore di quanto potessero sperare. P.S. Nella riedizione del Novantanove troviamo una cover dei Possessed e una dei Kreator.
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