ALMAH: MOTION
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26/10/2011Non sono mai stato troppo favorevole ai side projects perchè troppo spesso tendono ad essere troppo simili come sound e come songwriting a quelli della "band madre". Si differenzia in questo senso dagli altri, e finalmente, aggiungerei, Almah, la creatura di Edu Falaschi, singer degli Angra. Se nelle prime due uscite, l'omonimo 'Almah' del 2006 e 'Fragile Equality' uscito tre anni fa, la distanza dalla band di Loureiro e Bittencourt non era certo notevole, ora con una svolta stilistica radicale gli Almah assumono le sembianze di una band vera, con un sound tutto nuovo, molto duro, ma mai troppo, melodico ma entro certi limiti, ideale mix tra thrash e power metal, con qualche deviazione importante ogni tanto nella direzione del prog Dream Theater-style (ascoltate "Daydream Lucidity" e ditemi se non meritava di essere su 'A Dramatic Turn Of Events'). Edu sugli scudi guida la sua band della quale fa parte anche Felipe Andreoli, bassista degli Angra, attraverso dieci tracce davvero catchy, seppur potentissime. Tutto l'album vive di quest'alternanza tra il rifferama di strofe e soli che devono non poco a Metallica e Slayer, e ritornelli più vicini all'Angra style, sempre comunque prendendone le debite distanze cercando una personalità propria. Un album carico di carattere, quindi, splendidamente suonato e prodotto alla perfezione, per dieci tracce che corrono il rischio di piacere un po' a tutto il pubblico di ampie vedute.
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