ALMAH: E.V.O.
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01/10/2016Dopo un bel ritocco alla line-up tornano tre anni dopo il buon 'Unfold' gli Almah guidati come sempre dal carismatico vocalist Edu Falaschi (ex Angra). Contrattistinto da un raffinato artwork, con 'E.V.O.' i ragazzi ci presentano undici brani piuttosto freschi, suonati bene che abbracciano un ventaglio di stili passando tranquillamente dal power metal al melodic rock fino al progressive. Anche in questa occasione la timbrica melodica e acuta di Edu si rivela uno dei punti di forza elevando il tasso di qualità di brani come "Age Of Acquarius" molto vicina al repertorio della band di Kiko Loureiro e il melodic rock tune "Speranza", brani in cui il cantante si muove con assoluta destrezza, così come nella ballad "The Brotherhood" ricca d'intensità in cui spicca anche un elegante guitar solo. Ogni tanto la band si concede all'elettronica usata comunque con una certa parsimonia come in "Innocence", traccia più vicina al prog per via del ricorso a soluzioni ritmiche un tantino più complesse e a vocals filtrate non riuscendo comunque a convincere del tutto. Gli Angra (quelli di inizo carriera) tornano a fare capolino nella veloce "Higher" dal riffing energico e che riesce a farsi largo tra l'audience senza troppi problemi, cosa che purtroppo non si verifica in "Final Warning" e "Corporate War" due brani dall'impostazione prog sufficientemente potenti ma che strizzano troppo l'occhio a sonorità modern rendendosi fin troppo ostici, mentre "Indigo" e "Capital Punishment", tracce ben ritmate e dal piglio quasi gothic rock chiudono un lavoro compositivamente molto vario, ricco di validi spunti, ma nemmeno privo di passaggi un po' sotto tono.
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