AISLING: STONE OF LIGHT
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06/07/2009I triestini Aisling tornano oggi, AD 2009, con il loro secondo album, 'Stone Of Light', dopo ben sei anni di silenzio discografico dal loro esordio omonimo. Rispetto al debutto, questo secondo lavoro, sempre gestito in equilibrio tra true black metal di stampo norvegese, vicking classico, pagan metal e doom moderno di scuola olandese, si mostra subito molto più vario a livello di songwriting, soprattutto nella gestione delle parti di tastiera, tastiera che in questo disco fa decisamente la parte del leone, e che si occupa di riempire tutto ciò che non è black metal, oltre ad essere concretamente premiata da una produzione un poco sbilanciata. E proprio il black metal sembra essere il problema principale ed il limite maggiore della band, lanciata su uno stile di black decisamente anacronistico e piatto (giocoforte lo fa la drum machine) e che fa troppo a pugni con il resto delle influenze che si riscontrano tra i solchi di questo album. Per fortuna che ci sono le tastiere, si diceva, perchè grazie alle atmosfere neo-doomy, tra i primi Within Temptation (la voce della guest female singer Tamara Basile è del tutto identica a quella di Sharon Den Adel) ed i vecchi Theater Of Tragedy, che le keys riescono a creare, il cd in questione assume un poco di interesse ed appeal. Dalle mie parti si direbbe che questo è un disco che ti passa, cioè lo senti e non ti annoia, ma è anche un disco che non fa centro per nulla. Secondo me la soluzione ideale sarebbe abbandonare completamente il black, oppure concentrarsi esclusivamente su questo aspetto, senza mischiare troppo. Da segnalare anche il più brutto artwork visto nell'ultimo anno!
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