AI MURO: CITY OF SCARS
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08/07/2007Secondo album per i tedeschi Ai Muro dopo “Thrashed And Stoned” uscito nel 2005, i cinque thrashcorer teutonici tornano con “City Of Scars”. Se l’opener “Nobody’s Funeral” mi aveva subito fatto pensare ad un album di thrash dai ritornelli melodici, il resto del platter mi ha smentito clamorosamente: effettivamente in dieci brani gli Ai Muro riescono ad esplorare moltissimi territori della musica pesante più intransigente, dal già citato thrashcore per passare al thrash metal più puro influenzato dagli anni ’80 degli Slayer, passando per nomi come Pantera, Motorhead, Machine Head e facendo una puntatina nel black metal (!) nella conclusiva title track. Tanta carne al fuoco può risultare un facile escamotage per accontentare tutti e deluderne ancora di più, ed effettivamente in “City Of Scars” non tutto funziona alla perfezione; il ritornello di “Nobody’s Funeral” è una vera lagna, peraltro ripetuta fino alla nausea, il thrash ‘n roll di “The Stand” sa di stantio lontano un miglio e “City Of Scars” sembrano i Darkthrone con la febbre in sala prove. Ma tolto ciò, gli Ai Muro forniscono una prova più che positiva, soprattutto dove c’è da sfoderare la velocità pura del thrash o il groove micidiale dell’hardcore tedesco. Se i ragazzi aggiusteranno il tiro in queste due direzioni ne vedremo delle belle, per ora accontentiamoci di questo.
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