AAVV: HEAVY METAL KILLERS
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18/02/2009Davvero gradevole questa compilation, edita dalla Earache per festeggiare al meglio il 30° della NWOBHM, compilation che, secondo un comunicato ufficiale della label, contiene, racchiuso in tredici tracce (comunque il promo in mio possesso ne conta solamente dieci, vabbè) da parte di tredici giovani bands (quattro sono al debutto), tutto lo spirito della NWOTHM, ovvero, storpiando l’acronimo originale in un gioco di parole, new wave of traditional heavy metal, allargando il discorso ad altre scuole contemporanee alla NWOBHM, quella americana e e quella tedesca su tutte. Per iniziare l’analisi dell’album, la prima cosa che ritengo di dover dire è che, una volta tanto, la compilation in questione è coerente con l’intento proposto, presentando tutti pezzi che clonano alla perfezione quello che è stato il sound originale, con songwritings tanto simili a quelli veri da fare sembrare i pezzi in questione delle bonus tracks uscite ora dagli archivi storici; il rovescio della medaglia è che tutti i pezzi sono già editi ed in più tutti hanno la stessa struttura a singolo up-tempo e sono decisamente simili tra loro, elemento questo che forse potrà annoiare qualcuno. Si parte con ”Behold The Hand Of Glory” , degli americani Powervice, nuovi acquisti, con i Cauldron, della scuderia tedesca, pezzo che se fosse cantato da Bruce Dickinson, stenterei a credere alieno alla discografia degli Iron Maiden classici, per proseguire con ”Chained Up In Chains” (il secondo brano, ”High Speed GTO” dei White Wizzard, non mi è stato fornito per l’analisi nel promo digitale), direttamente dal debut album dei canadesi Cauldron, un pezzo che si rifà molto ai Riot di ‘Fire Down Under’, purtroppo non prodotto alla perfezione. ”Sudden Impact” degli svedesi Ram richiama concretamente i Judas Priest gloriosi pre- ‘Turbo’, mentre gli Enforcer con ”Mistress Of Hell” si posizionano a metà strada tra gli Accept ed i Motorhead; più moderni, gli Hospital Of Death (qui chiamati semplicemente H.O.D.), con ”Kicked In The Kurb” , dall’album ‘Beer, Bitches, Blood’, somigliano molto ai Primal Fear, soprattutto nell’uso delle linee melodiche della voce, prima di ”Sea Of Dead Dreams” , vero è proprio clone di ”Running Wild” dei Judas (o di ”The Wicker Man” degli Iron se volete) da parte dei londinesi Crowning Glory, mentre molto legati all’Accept’ sound si dimostrano gli svedesi Portrait, che dal loro omonimo album del 2008 presentano ”A thousand Nightmares” . Uno dei pezzi più vivaci della compilation è ”Live By The Sword” dei Celtic Legacy, pezzo che risente molto dell’influenza A.O.R., suonando come una versione più cattiva dei Signal, mentre i Voltax, con ”Steel Maker” , fanno chiaramente il verso agli Angel Witch del debutto omonimo (la decima traccia, ad opera degli italianissimi Alltheniko, purtroppo non è pervenuta). In chiusura di disco, gli svedesi In Solitude, con ”Witches Sabbath” , pagano il loro tributo ai Black Sabbath della Dio era, prima di ”Running From The Law” , dei Cast Iron, che chiude il tutto. Chiudendo il discorso, questa è una compilation gradevole, non molto varia, composta da bei pezzi, consigliata per coloro che adorano l’heavy metal più classico e diretto.
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