THRESHOLD
Abbiamo incontrato un non molto loquace Richard West, tastierista e membro storico dei Threshold. Poche parole, ma anche persona molto pratica. Per la serie quando a parlare, e meglio, è la musica, perchè i Threshold sono ritornati con un album importante e di spessore. Ciao Richard, sono passati cinque anni da 'Dead Reckoning'. Un periodo abbastanza lungo in cui diverse cose sono accadute come il ritorno di Damian Wilson, la triste scomparsa di Mac, questo mentre Nick Midson aveva lasciato la band ancora prima. Alla fine 'March Of Progress' è nato sotto una stella particolarmente intensa in fatto di emozioni. Com'è nato alla fine il nuovo album? RW: Si, effettivamente è passato molto tempo prima che 'March Of Progress' vedesse luce. Troppo lunga la preparazione, troppo lunga la fase di scrittura, troppo lunga la fase di registrazione. E' stato difficile andare avanti dopo la morte di Mac, ma abbiamo trascorso diverso tempo in tour con Damian in modo tale che familiarizzasse con la nuova formazione, e questo ci ha dato nuovi stimoli. Tutto questo fino a quando non abbiamo finalmente registrato il nuovo disco insieme. Fino a 'Dead Reckoning' gli album con Mac erano stilisticamente più lineari e per certi versi più cupi a livello melodico. Suoni differenti li avete sperimentati anche su 'Psychedelicatessen' con Glynn Morgan alla voce, mentre ora con il rientro di Damian ritornate ad essere più progressive e potenti come già in 'Wounded Land'. Si può dire che il vostro songwriting tende sempre ad adattarsi allo stile del vocalist di quel determinato momento. RW: La voce di Damian ha un'impostazione più melodica rispetto a quella di Mac, quindi trovi più aperture melodiche nell'album. E' anche capace di espremersi su differenti tonalità, quindi devi per forza di cose considerare la sua versatilità durante il songwriting. 'Dead Reckoning' era perfetto con Mac alla voce, ed era un album volutamente più pesante. Oggi con Damian, invece, possiamo essere più melodici, più progressive, e perchè no anche più moderni. Stili e suoni a parte, avete lavorato anche molto sugli arrangiamenti. Chitarre e tastiere vanno come sempre a braccetto, e rappresentano il motore principale della vostra musica, però ho notato anche un certo affiatamento a livello ritmico. Le linee di basso e batteria sono precise e dimaniche come al solito, ma anche più creative rispetto al passato. Alla fine fai presto a trovarti ad ascoltare un disco dal sound esplosivo, caratterizzato da tanta classe ed altrettanta melodia. RW: Grazie!! Il nostro bassista ed il nostro batterista sono nella band fin dal 2003. Hanno trascorso diverso tempo insieme imparando a lavorare su come impostare una solida ed articolata sezione ritmica. Sono davvero contento del risultato che entrambi hanno raggiunto. Oggi sono in grado di trasmettere naturalmente la loro personalità ai brani. Ascoltando 'March Of Progress' è impossibile non pensare a 'Wounded Land'. Il brano "Ashes", ad esempio, suona come un'ipotetica parte seconda di "Paradox". Una canzone meravigliosa. Esiste un link tra i due brani? RW: Non intenzionalmente. Il legame consiste nel fatto che Karl era uno degli autori del brano, mentre Damian era il cantante di allora. Questo comporta che album come 'Wounded Land', o anche 'Extinct Instinct' abbiano dei legami evidenti con il nuovo disco. Non c'è alcun desiderio voluto di ripetere i nostri album passati. Ancora riguardo a 'March Of Progress' e 'Wounded Land, i temi affrontati sono gli stessi. Inquinamento, guerre a vari altri soggetti che rimandano alle contraddizioni del genere umano. Assai esplicativi sono anche entrambi gli artwork di copertina. Credi che niente sia cambiato dal 1993 ad oggi? Dove credi ci stia guidando il progresso e dove credi stia andando la musica? RW: In alcuni campi l'umanità progredisce, mentre in altre sta andando all'indietro. Stesso discorso vale per la musica perchè mentre guarda avanti, alla fine i grandi artisti degli anni '70 ed '80 continuano ad essere i grandi artisti di sempre. Ci sono molte band interessanti oggi, ma chi andrà a prendere il posto di gente come Beatles, Queen, Genesis o Pink Floyd? Come molte altre band fanno, anche voi avete scelto di promuovere il nuovo album attraverso il lyric video di "Ashes", ma anche con diverse altre anteprime video in cui analizzate le tracce del disco. Penso siano fantastici i vantaggi che il web puo' apportare all'attività promozionale di ognuno. Credi sia un fattore positivo di questa "marcia verso progresso"? RW: Si, interner rende molto più facile promuovere la musica. Ovviamente non è tutto positivo quando di parla di web, ma siamo grati allo strumento che ci permette di essere in costante comunicazion diretta con i nostri fan. A proposito di fan, molti seguaci dei Threshold erano ansiosi di ascoltare ancora una volta la voce di Damian Wilson in un disco della band. Come mai Damian è entrato ed è uscito dalla band più di una volta? Se non sbaglio questa dovrebbe essere il suo terzo rientro nei Threshold... RW: E' davvero bello vedere Damian di nuovo con noi. Dopo 'Wounded Land' gli proposero un ottimo compenso per entrare a far parte di un'altra band (i Landmarq, ndr), ma sfortunatamente per lui le cose non andarano bene. Capisco però la sua volontà di non perdere l'occasione. Pochi anni dopo rientrò per l'album 'Extinct Instinct', ma un paio di anni dopo gli offrirono un grande lavoro sempre come singer per il musical 'I Miserabili'. Cosa che lo tenne impegnato per un paio d'anni, quindi non avevamo scelta, e via alla ricerca di un altro cantante. Per fortuna questa volta resterà con noi abbastanza a lungo. I Threshold sono sempre stati etichettati come una progressive metal band. Ma credo voi abbiate un vostro stile, una vostra personalità, pur non avendo mai inventato nulla di nuovo. Qual è il segreto che sta dietro all'essere i Threshold, e non un'ordinaria prog metal band come tante altre? RW: Amiamo la melodia, il metal ed il progressive. Siamo cresciuti in Inghilterra negli anni '70 ed '80 ascoltando grandissime band britanniche che poi hanno avuto una forte influenza sul nostro fare musica. Altre band si rifanno al sound americano, oppure a quello scandinavo, ma credo noi suoniamo molto british. E' questa la nostra forza e, quindi, probabilmente, la differenza tra noi e gli altri. Sempre a proposito di progressive e di influenze, il Regno Unito possiamo considerarlo come la patria del prog rock. In oltre trent'anni abbiamo potuto ascoltare centinaia di band devote al progressive, mentre voi avete impegnato la vostra creatività sul versante più pesante del progressive. Qual è la scintilla che vi ha indotto a suonare come avete sempre fatto? Dove risiede il vostro background musicale? RW: La nostra musica deriva dall'amore per il progressive e per l'heavy metal. Non è stata una decisione "commerciale" perchè allora il movimento doveva ancora prendere piede ed esplodere. Alla fine noi siamo cresciuti nel corso degli anni così come anche il progressive metal. Il prossimo anno segnerà i vent'anni dell'uscita di 'Wounded Land'. Avete qualcosa di speciale in programma? E comunque, qual è il momento migliore della carriera dei Threshold, e quale il peggiore? RW: Si, il prossimo anno saranno ben vent'anni dall'uscita di 'Wounded Land'. Qualcuno ci ha suggerito di suonare per intero dal vivo l'album per celebrarlo, ma ad alcuni componenti della band non è piaciuta molto l'idea, quindi non credo lo faremo. Alla fine abbiamo già festaggiato l'anniversario della nascita del gruppo con il box 'Paradox: The Singles Collection'. E' un bellissimo prodotto che contiene tra l'altro registrazioni rare. Ovviamente, il momento peggiore è stata la morte di Mac. E' stata la voce di Threshold per così tanti anni, ed è davvero doloroso averlo perso così prematuramente. Il miglior momento, invece, è oggi. E' un buon momento per il prog metal, ed un buon momento per i Threshold. Bene Richard, siamo ai saluti. Congratulazioni per 'March Of Progress', un album davvero brillante. Concludi pure l'intervista... RW: Grazie a tutti per la pazienza nell'attesa dell'uscita di 'March Of Progress'. Non vediamo l'ora di incontravi in tour.
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