LILYUM
Abbiamo recensito poco tempo fa l'ultimo parto dei Lilyum, 'Glorification of Death', che trasuda passione per un genere fin troppo sputtanato in questi tempi (vogliamo ricordare Myrkur?), voglia di non appiattirsi e copiare sempre gli stessi schemi. Per questi motivi siamo lieti di sentire le parole dei protagonisti su vari argomenti. Kosmos Reversum: Ciao e grazie dello spazio che ci state concedendo! Il fatto che tu abbia notato che noi non ci adagiamo sempre sulle stesse coordinate mi fa estremamente piacere, perché per quanto mi riguarda è l’intento primario per cui questa band è ancora attiva, oltre al fatto che i Lilyum esistono per esprimere alcuni lati della mia persona (ma anche di Xes e Lord J.H. Psycho), che nella normalità non posso esprimere perché molto intimi. Essendo passati tre anni da 'Nothing Is Mine' era normale per noi ritornare sul mercato con qualcosa di più fresco e sarebbe strano il contrario, ma questo succedeva anche quando pubblicavamo dischi ogni anno, anche se in modo diverso. Ma in questi ultimi tre anni, parlo per me, la mia vita ha subito tanti scossoni e si è arricchita di nuove esperienze sia positive che negative, e il disco è la testimonianza di tutti questi fattori.
Arrivate alla pubblicazione di 'GoD' dopo diversi mesi dall'annuncio della sua preparazione. Cosa ha dilatato i tempi? Kosmos Reversum: In effetti il disco doveva uscire entro autunno-inverno del 2013, ma ognuno di noi è stato impegnato con altri progetti. Oltre a questo, il disco questa volta non doveva avere le imperfezioni che sentivo nei dischi passati. Ho anche optato per arrangiamenti di chitarra più complessi e sono stati reinseriti i synth, seppur solo in pochi brani e con molta parsimonia. Diverso è stato anche l’approccio al missaggio e al mastering finale che ho curato personalmente, cercando di ottenere un sound più professionale e pulito che in passato, per far spiccare il lavoro di tutti i musicisti. Tutto questo ha fatto in modo che il disco slittasse di almeno sei mesi rispetto al previsto, calcolando anche che trovata la label (Naked Lunch Records), abbiamo poi dovuto attendere circa tre mesi prima che lo pubblicasse. Devo dire però che stavolta il lavoro nella sua interezza è stato enorme e sfiancante, ma direi che ne è valsa la pena. Il disco suona molto bene, tenendo conto anche che non abbiamo grossi budget a disposizione e che sono solo io ad occuparmi delle registrazioni e della produzione.
Quali sono le tematiche trattate in questo nuovo disco? Ci sono legami con le vostre precedenti uscite? Kosmos Reversum: Da sempre sono attratto consciamente e forse incosciamente dal tema della morte. Perché tanti ne parlano ma nessuno in realtà sa cosa sia o cosa non sia, e soprattutto tutti hanno una opinione diversa al riguardo. Personalmente vedo a volte la morte come l’apice dell’esistenza, la fine di un qualcosa che forse ha un qualche significato solo perché noi glielo attribuiamo. In realtà non credo che la nostra vita sia molto diversa, in fatto di importanza, da quella di uno scarafaggio o di un coniglio. Siamo tutti figli di un sistema che ci ha regalato l’orgasmo come incentivo per la riproduzione, e dare quindi continuità al concetto di vita in generale. Dare continuità alla specie è il nostro compito, e se ci pensi tutto ciò è davvero misero, come la nostra esistenza. La morte, al contrario, ha molto più fascino, perché potrebbe condurre al nulla come ad una dimensione di cui nessun essere vivente probabilmente ne è a conoscenza. Potrebbe aprirsi quindi un nuovo universo in cui tutto sarà da scoprire, a differenza della vita che dopo un po’ diventa meccanica e monotona ed è piena di ostacoli e nemici. Se prendiamo ad esempio anche la cartomanzia, la carta numero 13 degli Arcani Maggiori è la Morte e ha un duplice significato: o totalmente negativo e portatore di sventura, o di cambiamento radicale anche in positivo, rinascita, liberazione. Per questi e altri fattori reputo la morte come uno degli elementi che da sempre fanno più paura ma che esercitano un fascino incredibile sull’uomo, al punto che si potrebbe dire che le nostre vite sono totalmente influenzate dal pensiero che un giorno moriremo. E comunque sì, in un modo o nell’altro anche nei precedenti brani c’erano molti riferimenti alla morte.
E invece dal punto di vista musicale come avete sviluppato i brani? Ci sono sostanziali differenze in questo rispetto al passato? Kosmos Reversum: Tutte le musiche del disco sono state composte da me, tranne intro e outro (“Transgressus Absconditus/Through Gateways Unseen” e “Todessendung 013”) che sono opera di Psycho. Il procedimento è sempre il solito. Lavoro per gradi, formando una ossatura del pezzo che di solito è il frutto di un qualcosa di istintivo, che inizia ad aleggiare nella mia mente. Il resto poi è aggiunto man mano, con molta pazienza e cercando di far combaciare tutti i vari arrangiamenti. Nella fase finale entrano in atto Xes e Psycho.
Il pezzo più riuscito dell'album quale potrebbe essere? E quello più rappresentativo di cosa sono i Lilyum ora? Kosmos Reversum: Credo che il più riuscito del nuovo album sia proprio quello che gli dà il titolo, “Glorification Of Death”. Ha un feeling avvolgente, malinconico e un finale molto emozionale e rappresenta anche la nostra evoluzione come musicisti e persone. Ma tutti i pezzi dell’album sono a mio parere dei potenziali classici per il futuro. Se penso a “Mater Pestis”, “Christ Will Fall”, “Extinction” e “Necrosis”, devo dire che la lotta è davvero dura, sono dei brani che, e non vorrei peccare di arroganza dicendo questo, non sempre capita di sentire in un disco black, hanno una marcia in più. Il pezzo più rappresentativo non saprei…Ci sono dei pezzi del passato che ancora adoro, come ad esempio “Obsessed” da 'Fear Tension Cold', oppure “Into The Fire” da 'Nothing Is Mine', o ancora “A Ghost Along My River” da 'Ultimatum'. Quest’ultima in particolare per me ha un grande significato anche a livello di liriche e titolo stesso.
Ci sono due frammenti del disco (il primo e l'ultimo) che si distaccano da quello che una classica band black metal fa di solito, eppure non sono esattamente la classiche intro e outro... come sono nati? Kosmos Reversum: inizialmente dovevano nascere come intro e outro, ma poi visto il minutaggio intorno ai tre minuti ciascuna, e la loro “completezza”, sono stati inseriti come pezzi veri e propri. Ci piace molto sperimentare e far capire che la band spazia quando, come e dove vuole. In più come atmosfere rimandano a ciò che vuol trasmettere il titolo stesso dell’album: pace, mistero e tormento. Inoltre non credo che noi siamo la classica black metal band, suoniamo quello che vogliamo, e anche il black cerchiamo di farlo alla nostra maniera. Tanti hanno da sempre trovato in questo fattore un motivo in più per adorarci o per detestarci e ostacolarci, ma fa parte del gioco e di chi osa non svolgendo il solito compitino da soldatino che sta sull’attenti.
Ci sono canzoni inserite in 'GoD' che anni fa non avreste mai scritto? Viceversa, ci sono canzoni vecchie che vorreste non aver composto? Credo che un disco come 'Glorification Of Death' verrà capito meglio tra un po’ di tempo. Io stesso ho impiegato un bel periodo per entrare pienamente in sintonia con esso, e con alcuni brani in particolare. Ad esempio ciò non era successo per 'Fear Tension Cold' oppure 'Crawling In The Past' che sono ottimi album, ma compositivamente inferiori a 'Glorification Of Death' e quindi più facili da assimilare. Ad esempio invece per 'Nothing Is Mine' si potrebbe fare un discorso proprio a parte, è un disco troppo particolare e “sentito”. Detto questo, che rimane comunque un parere di chi vive i dischi dall’interno, non credo che fino a 3-4 anni fa avremmo potuto fare un disco del genere, se parliamo poi degli albori ancora meno, anche se c’è da sottolineare che la nostra strada è stata particolare, in quanto abbiamo iniziato con un full-length abbastanza complesso come 'Ultimatum' per poi regredire con i successivi, fare ancora qualcosa di diverso e “meccanico” con 'Nothing Is Mine' e poi regredire nuovamente verso le nostre radici con l’ep 'Human Void'. Adesso abbiamo 'Glorification Of Death', che per me è l’ideale punto di incontro tra 'Ultimatum' e 'Nothing is mine', e una spruzzata di 'Fear Tension Cold' ma con evidenti novità. Ci piace non rinnegare il passato ma volgendo sempre uno sguardo al futuro e al presente. Rispondendo alla seconda parte della tua domanda, ti dico che tutto ciò che ho composto ha avuto e ha ragione di esistere, era ciò che andava fatto. Cambierei piuttosto qualcosa a livello di sound e mix di alcuni album o canzoni, tutto qua, ma nulla di vitale importanza.
Ora che ci penso le iniziali di 'Glorification of Death' sono la G, la O e la D... God. Strane coincidenze... Chi è Dio per i Lilyum? Kosmos Reversum: Le coincidenze per i Lilyum non sono quasi mai casuali, ma nemmeno volute nel senso stretto del termine, come in questo caso…C’è qualcosa di spirituale e magico in quello che faccio e facciamo. I miei dischi sono intrisi di un alone malvagio, e questo si può sentire, ma per come la vedo io, il confine tra bene e male è molto labile. Infatti la mia sfida non è mai stata quella di essere il più cattivo, ma di riuscire a trasmettere all’ascoltatore qualcosa di talmente carico da lasciarlo successivamente e anche durante l’ascolto di un nostro disco in uno stato di quasi incoscienza e pace, ma al tempo stesso di illuminazione indotta dai Lilyum stessi. Non si tratta del concetto di pace inteso largamente, ma di uno stato di trance dove nulla altro importa quando si ascolta un nostro disco. Vogliamo che la gente elevi la propria mente con noi, che si lasci trasportare OLTRE. Anche da ciò era nato un titolo come “Nothing Is Mine”. E adesso c’è la glorificazione della morte. Abbiamo raso al suolo tutto, non c’è altro in questo mondo, ma forse solo oltre, e questo in ogni caso va rispettato e glorificato. La morte arriva come culmine di un viaggio ed è la vera testimonianza del fatto che siamo esistiti, in qualche modo. Chi è Dio? Forse niente e tutto, ma rimango affascinato dalla natura e dalla legge che gli opposti creino un equilibrio perfetto in ciò che mi circonda: luce-tenebre, acqua-terra, fuoco-acqua, maschio-femmina, e cosi via.
Cos'è il black metal nel 2014? Ha ancora un senso? Kosmos Reversum: il black metal ha un senso solo se gli si dà un senso, in sé il termine vuol dire tutto e niente. Sono solo i musicisti e le persone coinvolte in esso a rendere sensata questa sigla. Continuo a credere che per fare black metal devi essere vicino al lato più oscuro della mente umana, e quindi penso che anche i fattori religiosi o anti-religiosi non siano determinanti in tal senso, anche perché ormai sono argomenti iper abusati e sfruttati da troppo tempo. Ci sono tante altre forme e argomenti per esprimere la propria arte nera, e l’oscurità vera che proviene dalle persone che sono coinvolte in questo genere è quel quid che molte volte rende un disco davvero coerente col genere, unico e irripetibile. Non servono tanti orpelli, ma solo una mente lucida nella sua follia (ma cosa è follia?), e la capacità di esprimere al meglio la propria arte.
I Lilyum hanno oltre dieci anni di carriera alle spalle e agli esordi il sound era molto diverso da quello attuale. Cosa ha fatto scattare questo cambiamento? Kosmos Reversum: parliamo proprio degli albori, in fondo i Lilyum hanno cinque full-length alle spalle, un promo, quattro ep, uno split e un demo. Di tutta questa lista solo il primo demo e successivo ep erano totalmente estranei al black ( sebbene di base molto cupi). Era una line up diversa, non ero il solo a comporre. Dopo sono rimasto da solo e avendo molto materiale black da buttare fuori ho deciso di non fare morire Lilyum e far confluire quelle composizioni sotto questo monicker. Che senso avrebbe avuto tenere fermi i Lilyum e fare un altro progetto black metal? Molti lo fanno, magari anche solo per giustificare un cambio di stile, nascondendo il loro passato. Ma io vado fiero di esso e credo che in un certo senso anche nelle primissime composizioni ci fosse il seme di quello che è arrivato dopo. Il nichilismo, l’odio e la rassegnazione erano già presenti agli albori.
Descriveteci la attuale formazione. Kosmos Reversum: maggior compositore, chitarrista, forse anima della band. Lord J.H. Psycho: bassista e autore di synth e varie intro e outro, ottimo arrangiatore in generale. Xes: voce nell’odio e nella sofferenza dei Lilyum.
Una breve panoramica su tutti gli ex componenti della band. Ce ne sono alcuni che hanno lasciato il segno più di altri? Kosmos Reversum: Indubbiamente coloro che hanno suonato agli inizi su “Oigres”, miei amici nel vero senso del termine ancora oggi. Da rimarcare che, anche se Psycho ora non canta più, la sua voce ha marchiato a fuoco la storia dei lilyum passata. Ora è sempre con noi al basso principalmente, ma sono felice di aver trovato in Xes un valido successore. Anche Frozen ha scritto pagine importanti, offrendo il suo peculiare drumming su un album riuscito come “Crawling in The Past” e sull’ep “Human Void”.
Meglio lavorare con un batterista o programmare la batteria in totale libertà? Kosmos Reversum: Amo la batteria, essendo anche io un batterista, fra le altre cose. Ma per i Lilyum la batteria è sempre l’elemento più dannato. Non riusciamo a trovare, per motivi svariati, batteristi fissi e/o davvero capaci di interpretare la nostra musica. Detta alla spicciola, per me programmare la batteria è una gran rottura, ma alla fine sono contento di ciò che faccio. Noi però abbiamo diversi dischi suonati da veri e propri batteristi (menzionavo Frozen), e direi che sono soddisfatto per come sono venuti.
Come deve lavorare una label in ambito black metal (o comunque nell'underground) per valorizzare i propri artisti? Kosmos Reversum: Dovrebbe innanzitutto capire che parliamo di black metal e quindi cercare di spingere nei canali appropriati i propri artisti. Non serve ragionare troppo in grande ma nemmeno troppo in piccolo. Le label devono spingere i propri artisti tramite tutti i canali che internet mette a disposizione, ma deve anche cooperare con altre label con scambi e cose di questo tipo. Inoltre deve fare in modo che la band acquisti maggiore identità e visibilità, per cercare di far avvicinare la gente il più possibile ad essa. L’elemento curiosità deve essere ben alimentato, perché il mercato è troppo inflazionato, e la gente purtroppo è molto abitudinaria ed è troppo bombardata di uscite. Serve far capire che dare fiducia a un nuovo artista potrebbe rivelarsi un ottimo investimento.
Quali band interessanti attualmente stanno uscendo fuori dalla vostra regione? Kosmos Reversum: Non saprei davvero cosa rispondere, perché ascolto troppa musica e in questo momento non mi pare che il Piemonte si distingua per particolari meriti rispetto ad altri.
Si può parlare di una "scena" black metal piemontese oppure -come altre band di altra provenienza mi hanno detto - è tutto un rubarsi i fan e farsi dispetti? Un po' da bambini, ecco. Kosmos Reversum: E’ da bambini dare sempre queste stronzate di risposte! Noi innanzitutto non ci teniamo a far parte di una scena e infatti non suoniamo dal vivo, evitando così varie situazioni e personaggi che non ci interessa frequentare. Poi chi è che ruba fan? Cosa vuol dire? La gente segue chi vuol seguire, punto. Poi che tanti non vadano al di la dei soliti gruppi e luoghi comuni è vero, ma io non suono per far parte di qualcosa, suono solo per me stesso e per i pochi alleati che capiscono ciò che facciamo e vogliamo trasmettere!
Abbiamo concluso. Ci siamo dimenticati di qualcosa? Kosmos Reversum: Se volete acquistare il disco potete contattare la nostra label, Naked Lunch Records: (https://www.facebook.com/pages/Naked-Lunch-Records/200876893454003?fref=ts). Se volete contattare la band fatelo su facebook a questo indirizzo: https://www.facebook.com/lilyumofficial1 Ciao e a presto! Un saluto e un ringraziamento a te, ai nostri fan e alla redazione di Hardsounds.it!
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