NAGA
In principio erano i Kill The Easter Rabbit, che ci siamo persi qualche anno addietro come dei baccalà nella data napoletana dei Doomraiser. Ora si chiamano Naga e hanno ripreso il discorso da dove l'avevano interrotto, con dei monoliti dal sapore di cadavere che ti lasciano a terra esanime. Andiamo a sentire cosa hanno da dirci. Ciao Naga. Il disco è uscito in primavera. Dopo sette mesi dalla pubblicazione cosa ne pensate? Siete soddisfatti? Potevate fare di meglio? E (bass): Ciao Francesco. Siamo soddisfatti, il disco sta girando bene. Non so se potevamo fare di meglio, è un problema che non ci siamo posti in effetti, tendiamo a fare le cose come ci viene di farle e quindi, come dicevo, siamo contenti. L (guitars, vocals): Ogni disco è una storia a sé riflette un particolare momento di una band, di sicuro siamo molto soddisfatti, ma allo stesso tempo già stiamo provando a immaginare come debba suonare il successivo, quali atmosfere evocare. Qual é il significato di 'Hēn'? Si tratta di un punto tematico che riprenderete anche nei prossimi album? L: Non credo si tratti un punto tematico che riprenderemo. Alla fine Hēn in greco significa "uno", il che è perfetto per il primo album; il termine ha una serie di rimandi filosofici che derivano da alcune mie letture e studi. In generale il tema centrale del disco è l'unità degli opposti, la convergenza nell'unità della discordanza interpretato sia a livello cosmologico che ontologico o persino da un punto di vista psicologico o trascendente. Rispetto alla precedente release di due pezzi quali sono le differenze? Ci sono brani originariamente scritti per i KTER e ripresi come Naga? E: I due pezzi usciti nel demo sono stati ri-arrangiati e ri-registrati, uno dei quali si trova solo in bonus track nella versione CD, con la partecipazione alla voce di Michele Leo, uno dei tre soci della Fallo Dischi. I KTER e i Naga sono due situazioni completamente diverse, non c.è nessuna continuità tra le due band, quindi i brani dei Naga li abbiamo scritti solo per i Naga. A proposito dei Kill The Easter Rabbit, perché siete arrivati allo scioglimento? Il full length pubblicato sotto quel monicker ha ancora un valore per voi o si tratta di una pagina voltata definitivamente? E: I KTER erano un gruppo legato ad un periodo passato e a situazioni passate. Non era rimasto ormai più nulla di quello che aveva caratterizzato l.origine del gruppo, quindi abbiamo chiuso la storia e abbiamo provato a fare qualcosa di diverso, più estremo e più congeniale a quello che avevamo in testa in quel (e in questo) periodo. L: Il disco ha ancora un valore perché come ogni cosa che facciamo nelle nostre vite riflette un momento o una disposizione, quindi magari riflette ciò che eravamo 4-5 anni fa, detto questo però non c'è nessuna continuità tra le due cose, l'approccio e la composizione musicale sono completamente diversi. Ricordo una data napoletana in quello che allora era il Sudterranea qualche anno fa in cui i KTER affiancavano i Doomraiser e poi un'altra un po' più recente sempre al George Best in cui suonavate -da Naga- con i Marnero. Con quale tipo di pubblico vi trovate più a vostro agio? E: Ci troviamo a nostro agio con tutti, cerchiamo di suonare sempre per noi stessi e per chi abbiamo davanti con la stessa considerazione e attitudine. L: Non è detto che uno stesso pubblico non possa apprezzare Marnero e Doomraiser, rispetto agli anni passati a livello underground c'è molta più apertura e questo secondo me è un dato senz'altro positivo dovuto a una generale maturazione dell'ascolto. Siamo nel 2014 non ha senso più riproporre schermaglie tra punk e metal, tra hardcore, post-core, black, doom; ma del resto queste cose erano state già forse superate negli anni '80 quando Saint Vitus e Black Flag oltre a uscire per la SST condividevano palchi e tour. Mentre scrivo queste domande, in quel di Napoli si sta allestendo anche il vostro live con Si Non Sedes Is e Hyperwulff... Come è andata? E: Benissimo, gli Hyperwulff sono davvero bravi e potenti, Christian era già un amico e avevamo avuto modo di ascoltare il demo in precedenza, poi abbiamo conosciuto anche Nicola in quella occasione. I Si Non Sedes Is si può dire che siano un gruppo, considerando anche la passata esperienza dei Concrete, di una certa portata storica per l'hardcore e il post-core italiano. Molto bravi anche loro, bellissimi suoni. La serata è stata davvero bella, carica e potente. Se doveste dare in pasto a un neofita un solo vostro brano, quale scegliereste? L: personalmente partirei dalla titletrack Hēn che secondo me è il pezzo che meglio unisce tutta una serie di suggestioni musicali che costituiscono il nostro D.N.A., inoltre se riesci a sopportarla nella sua ossessività allora potrai generalmente apprezzare l'intero disco. Riuscite a suonare in giro? Dove vi troveremo nel futuro prossimo? E: Venerdì 24 Novembre saremo a Perugia all.ex-Mattatoio. Il 13 Novembre saremo a Roma, il giorno dopo a Firenze, entrambe le date con i grandi Eremite di Genova. Poi il 27 Novembre saremo ad Ancona, e il giorno dopo a Trieste. Stiamo aggiornando di continuo le date, quindi qualora qualcuno fosse interessato può andare sulla pagina di facebook dei Naga. Cos'è il doom per i Naga e cos'è lo sludge? E: Personalmente li vedo come due movimenti internazionali, fatti di persone che condividono determinati schemi nella musica. Non riuscirei a caratterizzare le due cose con una definizione sintetica o più specifica. L: Sono due attitudini mentali, il doom, lo sludge, ma in generale qualsiasi approccio estremo e diretto alla musica riflettono sempre un particolare approccio problematico all'esistenza e per questo maggiormente autentico. Ma del resto basta andare a leggere il testo di Born To Late dei Saint Vitus, lì c'è tutto. Avete ascoltato gli ultimi degli Eyehategod e degli Electric Wizard? Quali band oggi riescono a farvi arrapare, musicalmente parlando? E: Personalmente ho ascoltato quello degli Eyehategod e mi è piaciuto molto. Quello degli Electric Wizard non l.ho ascoltato per intero, giusto un paio di tracce. Oggi in Italia ci sono una marea di band da poter ascoltare e che valgono molto, dagli Eremite agli Hyperwulff, The Secret, Grime fino ad arrivare ai Tiresia Raptus. Poi grandi uscite come al solito le han fatte, a parer mio, gli In Solitude, i Pallbearer e gli Yob. L: l'ultimo degli Eyehategode è fantastico davvero una randellata. Gli Electric Wizard è da We Live che sono un po' sotto tono, l'ultimo ad ogni modo l'ho trovato gradevole anche se un po' troppo lungo. La band che più mi fa arrapare musicalmente....sicuramente gli High on Fire. Di band italiane oltre a quelle menzionate da Emanuele e da te più sopra, mi vengono in mente i Fuoco Fatuo, gli Hierophant, Profanal, Saturnine, Barbarian, Noia, Zippo, Shores of Null, ce ne sono davvero caterve, forse l'underground italiano non è mai stato così vivo. Come vedete Napoli dal punto di vista della musica metal e dei concerti? La Fallo Dischi sta dando una spinta massiccia... E: A Napoli il metal erano tipo cinque o sei anni che non si faceva più, ad un certo livello. La Fallo Dischi ha il grande merito di funzionare da contenitore per svariati generi e band underground di diversa derivazione e formazione, e ci riesce alla grande. Le serate Fallo Dischi fanno sembrare Napoli una capitale dell'underground europea, e chissà forse la direzione è quella, ma ce ne renderemo conto più tardi. L: I ragazzi della fallo si sbattono 366 giorni l'anno per portare band di qualità a Napoli e gli siamo grati per questo, pochi a Napoli, forse nessuno sono riusciti a fare quello che stanno creando loro sia a livello di eventi che di etichetta. Purtroppo se bisogna parlare di metal stricto sensu, meglio prendere la macchina farsi un paio d'ore di viaggio e andare a Roma, Napoli non è predisposta per un certo tipo di sonorità e non ci sono nemmeno gli spazi, qui la gente preferisce pascolare in mezzo alla strada, ballare raggaetone e seguire band pop indie del cazzo che è meglio non nominare per una questione di pudore. Siamo alla conclusione. E: Ti ringraziamo per l'intervista, cogliamo l'occasione per dire che il nostro disco è gratuitamente scaricabile da Bandcamp (http://nagadoom.bandcamp.com), e che la nostra pagina su facebook (http://www.facebook.com/nagadoom) è costantemente aggiornata. Ci becchiamo in giro.
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