LEAVES' EYES
La symphonic metal band tedesca Leaves’ Eyes è arrivata con 'King of Kings' al suo sesto album, continuando nel percorso artistico che cerca di riscoprire le grandi leggende e storie di antiche civilità, attraverso racconti di miti e personalità gloriose. Di questo, dell’imminente tour promozionale europeo e di molto altro ne parliamo con lei che dà voce, assieme al suo partner Alexander Krull, a tutti gli eventi che si svolgono all’interno del racconto, vale a dire la bella e brava cantante norvegese Liv Kristine.
Ciao Liv, e benvenuta su Hardsounds.it. Caro Raffaele, il piacere è tutto mio. Ti ringrazio dell’intervista!
Con 'King of Kings' siete arrivati al vostro sesto album dal 2004. Quantificando il vostro lavoro, ed includendo anche la tua attività da solista, il progetto “The Sirens” e le pubblicazioni degli Atrocity, tu e la tua band avete avuto un’attività artistica particolarmente intensa. Segno che esiste in voi una voglia di suonare, di interagire e di confrontarvi sempre accesa. Quali sono gli spunti e le motivazioni che vi spingono a creare sempre nuovo materiale? Lo spirito della musica ed i miei fan in giro per il mondo che ci aiutano a mantenere vivo questo spirito! Attraverso i Leaves’ Eyes stiamo mantenendo uno spirito vivo che è partito dalla creazione e fondazione più di 20 anni orsono della mia ex band Theatre of Tragedy. Io e i miei amici non abbiamo dubbi che sia stato un momento rivoluzionario avvenuto lassù nell’oscurità norvegese! Io sono cresciuta con i Black Sabbath, una band dove si trovano in modo definitivo elementi contrastanti, come metal e musica classica. Ho sempre sentito contatti nei confronti del lato opposto, specialmente nell’arte. Sento un tipo di visioni estetiche che combinano buio e luce, la bella e la bestia. Ho davvero bisogno di spiegare le mie braccia dentro la musica e l’arte in generale, che significa anche essere coinvolti con stili musicali differenti. I miei amici e colleghi dicono che io abbia una mente creativa “iper-attiva”. Sono così felice di aver avuto questo dono. Ho sempre cantato, già prima che riuscissi a camminare, ho sempre amato tutti i tipi di musica. Pensavo che ogni essere umano potesse cantare, e che ogni essere umano avesse la musica nella propria mente, tutto il giorno, a volte anche mentre si sogna, come me. Oggi so che ciò che ho, quest’abilità, è attualmente qualcosa di speciale. Non ho mai frequentato alcun tipo di scuola musicale o studiato musica; tuttavia ho sempre cantato nella mia vita. Ho il dono di avere due corde vocali estremamente potenti, un udito perfetto, e l’amore per la musica e l’arte. L’esperienza in studio e sul palco è TUTTO, ed è TUTTO CIO’ DI CUI HO BISOGNO. So che mia madre cantò molto durante la sua gravidanza; inoltre, i miei genitori sono grandi fan dei Black Sabbath. Ho certamente avuto il giusto input per il mio inizio! Ad essere onesti, sto attualmente vivendo un sogno. Riesco a combinare sia la musica, sia la famiglia, che sono le cose più importanti della mia vita. Ho molti progetti, e tuttavia sono totalmente soddisfatta e felice di ciò che ho ottenuto. I miei fan sono di mente aperta, davvero leali e che mi sostengono con tutto il cuore. Sarò per sempre grata nei loro confronti. In questo momento dico che la scena si sta poggiando sulle spalle delle voci soprano originali del gothic metal, come Anneke van Giersbergen e Tarja Turunen. Loro, come me, hanno prodotto molto e si sono sviluppate molto dagli anni ’90 ad oggi: noi tutte abbiamo fondato band nuove, siamo state sempre presenti lavorando duramente col passare degli anni. I nostri fans lo sanno, e saremo per sempre grati della nostra fan-base.
Nei vostri precedenti album il comune denominatore è stato il racconto di storie e leggende delle antiche civiltà del Nord Europa, in particolare delle terre scandinave. Ed anche con il nuovo 'King of Kings', il quale traccia le gesta del coraggioso popolo di Norvegia, capitanato dal re Harald I. Essendo tu figlia di Norvegia, e quindi si presume particolarmente affezionata alla tua terra, è stata principalmente tua la scelta di comporre delle liriche che parlassero della tua terra, o è stata una scelta condivisa con la band? E in generale, da chi e dove è partito l’input principale per costruire le melodie musicali nei vostri precedenti lavori? La struttura di quest’album è basata su un evento speciale della storia di Norvegia, avvenuto nel IX° secolo. Incredibilmente, questo è avvenuto dove sono nata e cresciuta. Il mio paese nativo, con tutto il suo patrimonio, gioca un ruolo vitale nelle origini della band. “Sono cresciuto nel mare, ho giocato sotto il sole”. Queste sono le prime parole di un poema e di una canzone intitolata “Norwegian Lovesong”, che ho scritto qualche tempo prima della nascita dei Leaves’ Eyes nel 2003. Questi versi hanno permesso di giocare un ruolo molto significativo nella storia della band. Sin dal nostro album di debutto “Lovelorn”, ho sempre sentito una stretta connessione con la storia, la cultura e la natura del mio paese d’origine, la Norvegia. Sono nata nei pressi di Hafrsfjord, in una gelida giornata di febbraio.Hafrsfjord è un fiordo situato tra i comuni di Stavanger e Sola, in Norvegia, e che si estende per 9 chilometri. Storicamente Hafrsfjord è principalmente conosciuta per la sua associazione con la Battaglia di Hafrsfjord (“Slaget i Hafrsfjord”). La storia del nostro album, “King of Kings”, è incentrata sulla Battaglia di Hafrsfjord e sull’assedio da parte di Harald Fairhair. Hafrsfjord è stata una battaglia decisiva, e la fama della vittoria di Harald è stata, da quel momento in poi, annoverata tra i più importanti avvenimenti del Medioevo. La battaglia ha permesso ad Harald di prendere il controllo su molte coste della Norvegia occidentale, ed è stato giustamente nominato re della nazione. Lui ha posto una contea (“Jarl”) su ciascuna provincia da lui governata. Re Harald “Fairhair” è ricordato ed onorato dagli storici del Medioevo come il primo re di Norvegia, come nel brano “Haraldskvæði”. “King of Kings” è una fantastica ed emozionante colonna sonora della storia di Harald, essendo lui il primo re ad unificare le grandi terre della Norvegia. L’idea per il titolo dell’album è stata un’idea di Alex (Alexander Krull, ndr). Da lì ho immediatamente iniziato a cercare ed a ficcare il naso in libri e vecchi documenti. Il passo successivo è stato dividere la struttura in 12 capitoli. Parallelamente al mio lavoro sulle liriche ed i testi, Alex e Tosso (Thorsten Bauer, ndr) stavano già componendo le canzoni, che tematicamente si sono connesse ai capitoli. La musica stessa mi ha ispirato a focalizzarmi non solo sui temi dei miei testi, ma anche sull’espressione vocale e sul flusso delle parole. Testi, composizione e voce vanno sempre mano nella mano. Costruiamo ogni brano come un singolo pezzo musicale.
Quindi, prendendo spunto dalla domanda precedente, possiamo considerare il nuovo album come un concept-album, dato che l’intera esecuzione è strutturata come un racconto temporale di determinati eventi storici? Come già detto prima, sì, 'King of Kings' si fonda su una storia; inoltre, ha un tocco personale, come ad esempio la battaglia decisiva (e lo puoi notare nel brano “Blazing Waters”) è raccontata dagli scrittori dei storie medievali che hanno vissuto ad Hafrsfjord, in Norvegia, il mio paese d’origine.
L’ascoltatore ideale, che ama ed è appassionato dal genere del metal sinfonico, cosa può aspettarsi da quest’album? È chiaro a noi sin dall’inizio che quest’album vuole essere il nostro più grande e più intenso prodotto mai fatto. Inoltre, la sensazione ed il concetto di colonna sonora sono stati un obiettivo che abbiamo seguito davvero dall’inizio. Abbiamo deciso che l’album avesse 12 brani, tematicamente strutturati in 12 capitoli concernenti la storia di Harald Fairhair. Abbiamo avuto bisogno di due anni, interamente passati a conseguire il nostro obiettivo. Non abbiamo lavorato brano per brano; è stato piuttosto un processo di un’unica linea creativa fatta di composizione appassionata, seguendo il flusso degli eventi, prendendo spunto da ogni tipo di ispirazione. Come nelle pubblicazioni e nelle composizioni precedenti, abbiamo contatto persone che sono musicisti folk professionisti. Ogni strumento è stato registrato in modo naturale in questa produzione. Ciò dà all’album un sound molto terreno, caldo ed unico. Abbiamo permesso ai artisti ospiti di ascoltare le canzoni o parti di esse, ed inoltre abbiamo dato loro tutta la libertà di aggiungere loro stessi delle idee originali. Abbiamo davvero voluto fare quest’album il più imponente possibile. Vorrei anche menzionare il grande aspetto della parte tecnica della produzione. Certe volte Alex ha avuto 300-400 canali di registrazione da sottoporre e mixare in una singola canzone! È incredibile ma Alex è l’uomo per queste cose. È fantastic avere un proprio studio con una squadra superba, e l’incredibile esperienza di Alex nel campo della produzione e registrazione. Per riassumere, 'King of Kings', riprendendo la scelta dei temi e della struttura, una certa connessione con il nostro secondo album, “Vinland Saga”. Tuttavia, “King of Kings” ha il più grande ed imponente sound di tutti i nostri album realizzati sinora.
E poi dacci un buon motivo per convincere un ipotetico ascoltatore che invece apprezza altri generi del metal ad approcciarsi a quest’album. Come detto prima 'King of Kings' può essere una colonna sonora. In un certo senso lo è. Il nostro obiettivo è fare il nostro sogno pubblico, navigando in mondi e tempi storici diversi, lontano dall’era moderna, dalla nostra frenetica vita quotidiana. Dai un’occhiata alla copertina, al lavoro grafico e ai videoclip pubblicat: è come un film. Ci sarà anche molto materiale filmato a disposizione dei nostri fan riguardanti quest’intera struttura.
Non c’è solamente metal sinfonico dal sapore epico, ma possiamo notare anche delle parti folk-metal di qualità, grazie alla collaborazione con musicisti vicini a questo genere. Per esempio, già nel precedente 'Symphonies of the Night', vi siete appprocciati al folk-metal con il brano “Galswintha”. Segno che anche voi, a volte, avete il modo di permettervi dei momenti un po’ allegri e festaioli….Assolutamente. Mi piace aggiungere pepe alla nostra musica. Ciò crea identità ed individualità. Non troverai in giro delle band come i Leaves’ Eyes. La nostra musica viene dal cuore. Seguire il mio istinto ed il mio cuore artistico: questa è per me l’unica strada da seguire. Se altre band con voce femminile volessero seguire un certo trend, io sceglierei la direzione opposta. Preferisco non seguire le mode comuni dettate dal commercio. Posso assicurare i miei fans e il mio team, Tosso e Alex, che quest’avventura andrà avanti per molti e molti album.
Per la stesura di quest’album avete collaborato con importanti collettivi musicali come la White Russian Symphony Orchestra, ed il London Voices Choir, i quali hanno dato un importante contributo sia nei ritornelli, che nelle varie parti che accompagnano i vari fraseggi strumentali. Come è avvenuta questa collaborazione? Lavorare con il London Voices Choir (che ha collaborato anche per Star Wars, Il Signore degli Anelli, Harry Potter, ndr) negli Angels Studio di Londra, e la White Russian Symphony Orchestra, diretta da Victor Smolski a Minsk, è stato assolutamente incredibile. Che esperienza fantastica sentire i nostri brani con il loro straordinario contributo! Tutti loro sono musicisti fantastici, e sia i cori che le orchestre hanno aggiunto un feeling speciale, ampio ed epico ai nostri brani. Abbiamo lavorato molto con Victor Smolski in passato. Lui è un grande amico e conosciamo il suo eccellente talento e la sua esperienza nel metal!
Inoltre, il loro contributo sembra sposarsi molto bene con la tua voce che con il passare degli anni è maturata molto, immagazzinando esperienza e si suppone sessioni di allenamento. Ti senti complessivamente soddisfatta della tua performance, e in generale del tuo attuale modo di cantare? Mi sono lasciata ispirare dal tema e dall’espressione della musica stessa. Poi decido in che modo preferisco cantare. È tutto incentrato sull’effetto emozionale verso il nostro pubblico che vogliamo raggiungere. Non ho mai seguito lezioni di canto. I miei miglioramenti nel canto sono basati sull’esperienza e sul lavoro fatto con passione. Le mie corde vocali possono contano molto, e la mia voce non mi ha mai deluso. Mi diverto molto a sintonizzare il mio modo di cantare fino alla massima espressione in ogni brano musicale. Questo lavoro in studio mi consente anche di fare esperienza riguardo le mie apparizioni dal vivo. Sono sicura che posso cantare ogni nota, ogni tono altrettanto bene sia in studio, che in un contesto dal vivo.
Inoltre, vuoi raccontarci qualcosa della vostra collaborazione con un’altra icona del metal sinfonico come Simone Simons? Vi ha dato alcuni spunti interessanti durante le fasi di registrazione? È stato fantastico lavorare sia con Simone, che con Lindy-Fay Hella. Conosco Lind-Fay e i Wardruna e le loro eccellenti composizioni per le serie sui Vichinghi. Adoro la sua voce e sono stata davvero felice di incontrarla a Bergen durante le mie ultime giornate in Norvegia. La sua voce è così dolce e magica, come una fata che risponde alla mia voce. Fantastico lavorare con Lindy-Fay! È davvero adorabile! È stato fantastico lavorare anche con Simone. I nostri modi di cantare si completano in modo potente ed incredibile durante “Edge of Steel”. Lei è la mia controparte perfetta per questa canzone! Sono felice che abbia avuto il tempo di venire ai Mastersound Studios, dato che ora è anche una madre molto impegnata, come me. Spero di poter interpretare con lei questo brano sul palco qualche giorno. “Edge of Steel” è una canzone molto potente ed energica!
C’è un brano preciso di 'King of Kings' che apprezzi particolarmente? E invece, quale brano è il preferito dalla band, o quale pensi che sia? Non ho idea di quale brano sia il preferito degli altri, posso solo parlare per me stessa. Il brano più speciale per me è “Sweven”. Accanto alla via voce, c’è quella di mio figlio Leon, che parla in norvegese. Christian Roch, un nostro amico, suona gli strumenti folk. “Sweven” significa “sussurro degli Dei”.
Siete stati per tanti anni sotto l’egida della Napalm Records. Come è maturata la decisione di lasciare quest’importante etichetta, per poi sottoscrivere un nuovo contratto con l’altrettanto importante AFM Records? Quello è stato il miglior momento per muoverci verso un’altra etichetta. Abbiamo fatto un grande passo avanti riguardo alle tecniche in studio; inoltre, ci siamo evoluti come band e siamo molto felici riguardo al grande supporto che ci dà la nostra nuova etichetta AFM Records. È proprio un sollievo avere il loro supporto nella pubblicazione di questa pietra miliare nella storia dei Leaves’ Eyes.
Parlando su alcuni aspetti relativi alla struttura della band, è risaputa nell’ambiente musicale la tua lunga relazione con l’altra voce dei Leaves’ Eyes, vale a dire Alexander Krull. La vostra relazione ha influito particolarmente all’interno della band, e all’interno del lavoro di produzione musicale? Sono orgogliosa nel dirti che siamo insieme da 17 anni, e sposati da 12. Sono così orgogliosa che siamo ancora lo stesso team e lo stesso cuore della band, ora come agli inizi. Alexander (mio marito, vocalist, produttore, compositore), Thorsten (il mio migliore amico, chitarrista e compositore principale) ed io siamo il dream-team dietro la produzione. Siamo fortunati di avere il nostro Mastersound Studio. C’è sempre qualcosa da fare e da mandare avanti. Alex è, tra di noi, colui che è la civetta notturna, ed è un perfezionista, pretende sempre il massimo! Sono così privilegiata di avere queste gran persone e fonti di ispirazione vicino a me. Inoltre, è bellissimo avere un partner e un marito che comprende i miei sogni ed il mio modo di lavorare.
Dopo la pubblicazione dell’album andrete in tour che toccherà le più importanti città europee. Avendo già ascoltato la copia promozionale dell’album, vorrei chiederti una cosa. Probabilmente pescherete molte canzoni da “King of Kings”. La vostra idea è di seguire un filo logico che traccia più o meno la struttura dell’album, o invece interpreterete le canzoni (a parer vostro) più significative del nuovo album, insieme ad alcune canzoni più vecchie? Stiamo lavorando attualmente sulla setlist, ma sono sicura che conterrà brani da ogni album. Inoltre, sono ansiosa di suonare qualche nuovo brano dal vivo!
Com’è andato il vostro recente tour in America Latina? Sappiamo che siete molto amati in quelle terre. Tutto ciò che posso dire è… WOW! È stata un’esperienza incredibile, viaggiare per 11 paesi in due settimane. Non è un secreto, eravamo stanchi ma siamo stati davvero bene ovunque e il pubblico era davvero selvaggio, caldissimo ed appassionato! Tornerò presto in America Latina con la mia band solista insieme ad un ospite speciale: Raymond Rohonyi dei Theatre of Tragedy.
Il 17 e 18 ottobre prossimi sarete in Italia per due concerti, ad Erba (CO) e a Roma. E tornerete dopo l’ultimo concerto dello scorso anno svoltosi al Pegorock Festival, a Pegognaga nei pressi di Mantova. Avete un ricordo particolare di quel giorno? E in generale, che cosa vi aspettate da questo tour europeo? Siamo contenti di tornare in Italia; amiamo suonare nel vostro paese. Inoltre, la mia famiglia trascorre spesso una o due settimane vicino al Lago di Como. Ho dei fan davvero speciali in Italia, specialmente una ragazza davvero bella ed adorabile che si è tatuata sul braccio un mio disegno della Dea Frøya. È incredibile! Pegorock è stato davvero speciale. Quel giorno ho passeggiato in un paese vicino, in fretta dopo il soundcheck, ed ho trovato un piccolo negozio che vendeva olio d’oliva e il pesto che stavo cercando. C’era il negoziante che era davvero una persona dolce e disponibile. Mi ha permesso di assaggiare tutto quanto, e mi ha dato degli ottimi consigli di cucina e su come preparare le vere tagliatelle col sugo di pomodoro. Non lo dimenticherò mai.
Liv, siamo giunti al termine. Grazie per la tua disponibilità. Vuoi salutare i tuoi fan italiani in vista dei prossimi concerti di ottobre? Spero di vedervi in tour ad ottobre! Grazie di cuore per tutto il vostro supporto e la passione per la nostra musica! Mi auguro di vedervi ai nostri prossimi concerti vicino a voi! Spero vi piaccia 'King of Kings'!
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