KLOGR
Ciao Rusty, volete presentarvi con una piccola bio per il pubblico di Hardsounds? Il progetto nasce nel 2011, esordisce con il primo live nella data dell’11-11-11. Nel gennaio 2012 abbiamo pubblicato il nostro primo album, 'Till You Decay' seguito da un tour negli Stati Uniti. Nel 2013 abbiamo registrato 'Till you Turn', un EP con molti ospiti (Maki dei Lacuna Coil, Logan Mader dei Machine Head, Olly Riva dei The Fire), e abbiamo fatto diversi tour in Europa. Nel 2014 abbiamo pubblicato 'Black Snow' e fatto un tour europeo di 23 date con i Prong. Ora siamo qui a rispondere alle vostre domande, e tutto questo è meraviglioso.
Il vostro nome è abbastanza insuale e si pronuncia in maniera particolare (Kay-log-are), volete spiegarci da dove deriva e cosa significa? Il nome deriva da una formula matematica S = K log R. E’ in pratica la formula della "sensazione", è una formula che mette in relazione l’individuo K a tutti gli stimoli esterni R.
'Black Snow' è la vostra terza pubblicazione, un disco già maturo e completo. Come è stato accolto? Bene, sia dal pubblico che dalla critica. Abbiamo avuto molti consensi anche dell’estero e questo ci fa molto piacere.
Siete in tour con i Prong, cosa avete carpito da una band così importante, anche se non proprio simile a voi come genere? La cosa che ho imparato personalmente (e di cui avevo già un’idea) è che la cosa che paga di più in questo ambiente è la coerenza, non solo quella musicale, ma soprattutto la coerenza verso sé stessi.
"Neve Nera", molto riuscita come immagine di copertina, significa che ci stiamo autodistruggendo? Sì, il significato è questo. L’uomo sta spremendo il proprio pianeta come non mai negli ultimi decenni. Siamo arrivati al punto che non sappiamo se le risorse naturali arriveranno a soddisfare le nostre esigenze nei prossimi 50 anni.
Un’altra cosa importante è la collaborazione con "Sea Shepherd", l’organizzazione no-profit che difende gli animali marini dalla mattanza che perpetrano gli uomini. Volete parlarcene? Io ho iniziato a collaborare con loro 2 anni fa, utilizzando alcune nostre canzoni come colonna sonora per le loro azioni. La loro missione principale è quella di informare l’opinione pubblica di quello che sta accadendo in alcuni paesi, e che viene tenuta nascosta per fini economici. Credo che se tutti sapessero con esattezza cosa accade nel mondo non ci sarebbe tanta indifferenza.
I video di "Guinea Pigs" e "Zero Tolerance" mostrano immagini molto crude, ma necessarie a far riflettere. Cosa possiamo fare per fermare tutto ciò? Se la "massa" si muove, gli stati non possono fermarla. Se i paesi cosiddetti "civilizzati" facessero rispettare leggi sui diritti umani e sulla preservazione del pianeta e delle specie animali tutto questo si fermerebbe. Per fare questo ci vuole un movimento globale che vada oltre le tradizioni e oltre gli interessi economici. Già informare e fare arrivare certe notizie è un mezzo per sensibilizzare la gente.
Oltre a questa importantissima causa, di cosa parlano i vostri testi? In generale del rapporto tra l’uomo e il suo ambiente e di quanto la società condizioni le scelte creando falsi bisogni solo per un controllo di massa più globalizzato. Ovviamente nei nostri testi c’è anche la voglia di cambiare questi meccanismi, non vediamo tutto nero, o meglio non vorremmo vedere tutto nero.
Tornando alla musica, come vedi adesso il vostro primo album 'Till You Decay' ed il successivo Ep 'Till You Turn'? Registrerei di nuovo 'Till you Decay' con un’altra consapevolezza, cambiando poco, ma imprimendo un suono più maturo. 'Till you Turn' è un Ep frutto della collaborazione con diversi produttori e musicisti, credo che abbia il suo fascino così. Li vedo come due album che ci hanno permesso di essere quello che siamo oggi, e sono l’esperienza di quello che saremo domani.
Dopo l’esperienza con i Prong, avete qualche altra data in cantiere? Se sì, comunicalo ai nostri lettori! Il 14 agosto al Metalcamp in Sicilia, il 13 Settembre al Modena Metal Ink II a Campogaliano (MO), poi altre date in ottobre che verranno comunicate nelle prossime settimane.
Essere una metal band, anche se non proprio tout court, nel nostro paese, secondo voi è ancora difficile o si muove qualcosa? E’ molto difficile, non si muove molto, ma questo per problemi di spazi e un po’ di mentalità. Noi prendiamo quello che c’è, poi l’Europa non è poi così grande. Non credo che una band del nostro genere possa vivere solo in Italia.
Siamo giunti al termine dell’intervista, se volete ringraziare e salutare qualcuno, potete farlo. Ringraziamo voi per lo spazio, il nostro staff e il nostro ufficio stampa che ci supportano sempre al meglio e tutte le band con cui abbiamo condiviso palchi sperando di poter ripetere sempre più spesso tali esperienze. Grazie. Foto: Nico Cagarelli
Commenti