OPERA IX
Gli Opera IX: quando la musica si fonde all'arte per creare una miscela unica. Dagli esordi del 1988 attraverso mutamenti ed evoluzioni il gruppo giunge ai giorni nostri con una line up che vede l'entrata purtroppo temporanea del vocalist Madras e del batterista Taranis (è di un paio di mesi fa la notizia diffatti che entrambi i due nuovi membri non parteciperanno più alla vita di questa band) che vanno ad unirsi ad Ossian, il fondatore, alla chitarra, a Vlad al basso ed a Lunaris alle tastiere. Questo combo biellese ha ultimamente creato "Maleventum" nel gennaio 2002 (vedi recensione), un concept album dedicato alle tradizioni stregonesche della nostra penisola, iniziativa senz'altro lodevole, specialmente in un paese da sempre sofferente di "esterofilia" nel campo musicale e non solo. Lunaris, innanzitutto ci puoi dire qualcosa circa questo split up? Dunque, dopo l' uscita di Maleventum è seguito un periodo di promozione dell' album con varie date live. Purtroppo le date non sono state molte, dato che noi siamo una band assai esigente per quanto riguarda le apparizioni dal vivo. Abbiamo solamente effettuato tre date live per il supporto a Maleventum. La prima ad un festival nel Veneto, insieme a Novembre ed Eldritch, un' altra nel sud Italia e l'ultima in occasione del Black Celtic Summit III. Vari problemi si sono poi posti per un festival estivo in Repubblica Ceca e quindi non se ne è fatto nulla. Dopo vari problemi a livello personale e di impegno nei confronti dell' entità Opera IX è stato deciso che uno split con Taranis e Madras era inevitabile, dato che i rapporti non erano più molto buoni. Tutto qui. Non voglio spendere altre parole in merito. In questi giorni stiamo provando molti batteristi e cantanti.... Opera IX non è certo un nome poco conosciuto, e quindi le audizioni non mancano! Speriamo di trovare subito dei validi sostituti dato che vorremmo entrare il prima possibile a registrare il nuovo album. In questi giorni stiamo per confermare due date ad Atene con i nuovi componenti. Come vedi non ci facciamo scoraggiare molto facilmente.... Benissimo. E' sempre bello vedere gruppi storici affrontare a testa alta delle difficoltà. E' passato più di un anno dall'uscita di Maleventum, quali riscontri avete avuto dalla critica e dal pubblico? I riscontri sono senz'altro stati positivi. Il disco ha venduto assai bene in tutto il mondo raggiungendo le 10000 copie. Il precedente "The Black Opera" ha venduto esattamente il doppio. Purtroppo però "Maleventum" è stato un disco che ha sofferto di un decollo ritardato a causa dei problemi avvenuti dopo lo split con Cadaveria e Flegias. Il riscontro comunque è stato ottimo pensando che gli Opera IX sono essenzialmente una band underground. Perchè questo titolo? "Maleventum" si riferisce alle origini della città di Benevento (il cui originario nome era appunto Maleventum - nda) , ricca di tradizioni magiche e stregonesche. Il nostro è un omaggio alla ricca tradizione magica italica. Ogni canzone di questo album è legata all'altra da un filo conduttore ben preciso. Ce ne vuoi parlare un po'? Maleventum è un concept sulla stregoneria. Le tracce riguardanti questo tipo di argomento sono la title track, "Princess of the Ancients", "In the Dark I found the Reflection of hidden Mirrors", "Unearthed Arcana" e infine "Muscaria". Le ultime due tracce, "Forgotten Gods" e "In the Raven's Eyes" si distanziano dal concept stregonesco, affrontando il tema della mitologia nordica. "Forgotten Gods" inizia e finisce con un suono di cornamusa decisamente epico che richiama atmosfere nebulose d'altri tempi. Ultimamente molti gruppi inseriscono sonorità celtiche o comunque medioevali... qual è la motivazione che ha spinto gli Opera IX ad inserirne? Beh, sicuramente perché tutti noi siamo molto affascinati dal medioevo e dall' età antica. Un suono di cornamusa porta subito alla mente scenari antichi e tempi passati. Pensavamo che il suono evocativo della cornamusa si sposasse molto bene con il testo del brano. Non dimentichiamo che Taransi, il nostro precedente batterista, è assai affascinato dalla cornamusa, quindi inserire questo strumento antico è stato naturale. Come si può notare dal guestbook sul vostro sito, vi sono molti aficionados che chiamano a gran voce una data nei loro paesi e vi arrivano messaggi anche dal Sud America. Avete in progetto un tour? In Sud America abbiamo moltissimo seguito, così come in Francia e Belgio. In passato, durante il periodo di "The Black Opera" abbiamo compiuto un mini tour in Messico in compagnia di Vital Remains. E' stata un' esperienza entusiasmante: la gente accorreva per vederci e tutti conoscevano le nostre canzoni a memoria. Se in futuro si presenterà la condizione giusta per intraprendere un nuovo tour sicuramente non ci tireremo indietro. Nella prima riga di "Forgotten Gods" si parla di vedere attraverso gli occhi del corvo e la canzone successiva si intitola "In the raven's eyes": ritornano nuovamente quindi gli occhi di questo splendido animale... che significa per i compositori di queste liriche io corvo? Più in generale, vi va di raccontarci come nasce una canzone degli Opera IX? Il corvo è un animale assai importante per noi: basti pensare qual è il suo rulo nella mitologia celtica, oppure ai due corvi di Wotan/Odino. Il suo simbolismo è assai profondo ed affascinante. Una canzone degli Opera IX nasce sempre pensando di descrivere con la musica una data atmosfera, dopodiché si cerca di mixare il testo con la musica cercando di rendere il tutto più naturale possibile. Alcuni di voi hanno anche dei side project? Io, Lunaris, ho un progetto personale chiamato Teuta. Si tratta di un progetto prettamente mio. Tutto ciò che ruota intorno a Teuta è di mia creazione: testi, musica, temi. Mi avvalgo di un session-man al basso, mentre io mi occupo delle chitarre, tastiere voce e programmazione della drum machine. Per Teuta non potrei ammettere che qualcun altro interferisca con il mio progetto e gli ideali che tengo a portare avanti. Sicuramente è un progetto facilmente accostabile al filone Pagan Metal, tipo Graveland, Mithotyn e Falkenback. Definisco Teuta "Heathen War Metal" per il feeling battagliero che si può respirare. Teuta è già comparso su 3 cd: "Blut Und Eisen vol II", un tributo a Burzum, entrambe edite per la Wotan Reich production, e su un tributo ai Mayhem. Proprio in questo periodo sono in contatto con varie etichette underground Black Metal per siglare un possibile contratto. Le ragazze presenti sul retro di copertina del cd sono partecipi assieme a voi di un rinomato progetto di recupero storico delle tradizioni locali, grazie all'associazione culturale dell'Antica Quercia... come riuscite a coniugare due impegni cosi gravosi, anche dal punto di vista meramente organizzativo? Se si danno le giuste precedenze nulla è infattibile. Tengo a sottolineare che Opera IX ha la precedenza su tutto. Ti ringrazio tantissimo per il tempo che ci hai regalato rispondendo a questa intervista; c'è qualcos'altro che vorresti aggiungere? Supportate la vera scena Black Metal! May the Pagan Gods lead your Sword.
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