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SAXON

Allora Nigel, questo è un tour abbastanza lungo, più di quattro mesi, ed il concerto di stasera è proprio a metà di questo tour. Quali sono le tue sensazioni a questo arrivati a questo? E questa è solamente la prima parte del tour, al quale se ne aggiungerà poi un'altra ed alla fine sarà molto più lungo! Beh, è davvero un buon tour per noi, perchè tutte le sere le locations sono quasi sempre sold-out ed il calore che il pubblico ci sta manifestando è davvero grande! Si, davvero un ottimo tour! Ho letto sul vostro sito ufficiale di questa “support competition” tra i vostri supporting-acts, Crimes Of Passion e Vanderbuyst. Di cosa si tratta esattamente? Beh, è una specie di gara tra di loro, che ogni sera designa chi sarà ad aprire la serata successiva e chi sarà invece il gruppo di mezzo. Chi ottiene più applausi è il vincitore. L'ultima competition, come spesso è accaduto, è stata vinta dai Crimes Of Passion, che infatti stasera suonano prima di noi. Durante questo tour avete avuto anche gli Wolfsbane come gruppo spalla! Si, loro sono grandi, mi piacciono un sacco! Passiamo a 'Call To Arms'; ti va di introdurmi questo nuovo album? 'Call To Arms' è il nostro diciannovesimo album da studio. Personalmente lo trovo molto bello. Per questo album siamo tornati a registrare tutti nello stesso ambiente, in una sorta di presa diretta molto evoluta rispetto a quanto si faceva anni fa. Per i dischi precedenti ognuno registrava la propria parte e poi si montava il tutto, invece così c'è molto più feeling tra di noi al punto che qualche soluzione melodica è stata improvvisata direttamente in studio ed è stata subito vincente. Per quanto mi riguarda, la batteria possiede un suono più naturale rispetto ai dischi precedenti, ed anche le chitarre mi sembra abbiano un suono migliore. E poi abbiamo limitato le tastiere rispetto alle precedenti uscite per un disco più heavy. Perchè avete scelto proprio "Hammer Of The Gods" come singolo apripista? Quando ci siamo ritrovati con la casa discografica dopo aver ultimato il disco, loro ci hanno proposto questa canzone come singolo di lancio. Noi abbiamo accettato, anche perchè eravamo tutti daccordo che fosse la cosa migliore da fare. Spesso le label spingono perchè sia il pezzo che da il nome all'album a fare da singolo, ma questa è una cosa che non ci piace particolarmente, perchè è più adatta a gruppi ed artisti di altri generi, come il pop. Di cosa parlano i testi del disco? I testi di questo disco sono abbastanza vari, e non sempre legati tra loro. Ad esempio, "Call To Arms" è una canzone da soldati, che parla della vita in guerra, di uscire dalla trincea e sparare al nemico e vincere per la tua nazione. "Back In '79" parla del clima che si respirava tra le bands underground alla vigilia di quella che sarebbe stata l'esplosione di popolarità che si è avuta negli anni 80 per la musica dura. "Hammer Of The Gods", invece, è una storia di vichinghi, e parla delle loro guerre, delle loro conquiste e delle loro invasioni. Come avete scelto l'immagine sulla copertina del disco? Questo disegno ricorda molto un manifesto di reclutamento per l'esercito, e per questo lo trovo davvero perfetto. Quale canzone secondo te è la più rappresentativa per ciò che è il Saxon' sound attuale? Ti sembrerà una risposta banale, ma ritengo tutte le canzoni rappresentative allo stesso modo, tutte mostrano cosa sanno fare, cosa sanno scrivere, come sanno suonare i Saxon nel 2011. Suppongo tu non abbia una tua canzone preferita. No, ce l'ho un pezzo favorito: "Back In '79", perchè quella è un'era che ricordo molto bene, un'era che ho amato molto, e che in me risveglia molti bellissimi ricordi. Era un momento magico, per tutti noi. Cosa ne pensi dei social network come YouTube, Facebook o Twitter come mezzo di promozione della vostra musica? Secondo me sono mezzi ottimi per tenersi in contatto con i fans. Certo, io non sono un patito di queste cose, e mi limito a controllare le mie mails, qualche volta chatto con la mia famiglia e con i miei amici quando sono in tour, ma non ci divento matto più del dovuto. Ho visto invece che Biff è molto attivo su twitter, e posta ogni giorno, regolarmente, qualche video da lui girato. Si, Biff ci tiene molto a fare sapere ai fans ciò che facciamo, ed ha la pazienza necessaria per occuparsene. Si diverte e fa del bene alla band, quindi bene così. Bene Nigel, adesso ti nomino alcuni batteristi che ben conosci, i precedenti batteristi dei Saxon. Ti andrebbe di dirmi cosa ne pensi di loro come musicisti? Certo, nessun problema. Quindi cominciamo con Pete Gill, vero? Beh, Pete è un grandissimo batterista, ed io ero un suo grande fan prima di unirmi alla band. Quando ebbe problemi ad una mano i Saxon mi chiamarono a sostituirlo proprio durante un tour, ed io imparai 19 canzoni in soli due giorni per poter prendere il suo posto. Il primo concerto che feci con i Saxon fu proprio nella mia città, Hove, e fu un grandissimo onore per me esibirmi con la mia band preferita proprio a casa mia. Fritz Randow? Fritz è molto bravo, ha fatto davvero bene con la band nei due albums che ha registrato. Jorg Michael. Jorg è fantastico, il migliore rimpiazzo che io potessi avere. Fui proprio io a proporlo alla band in sostituzione a Fritz. Fantastico davvero, adoro il suo utilizzo della doppia cassa. Nigel Durham? Beh, lui è rimasto poco con la band, ed ha registrato il solo Destiny, forse l'unico album davvero non buono nella discografia dei Saxon. Ha avuto poco tempo e poco spazio per dimostrare di cosa è capace. Riguardando al passato, cosa ne pensi del look dei Saxon nel periodo 'Innocence Is No Excuse', 'Rock The Nations' e 'Destiny'? Oddio, questa è una ferita aperta...si, me ne vergogno ancora oggi. È stata una decisione del management, convinto di poter fare breccia con questo look nel cuore degli amanti del glam. In quel periodo poi facevamo spesso tour americani con band come i Motley Crue e compagnia bella, band che basavano la propria immagine sul trucco da donna ed i capelli cotonati. Si, era stupido conciarci così, e meno male che pochi al giorno d'oggi si ricordano di noi con questa immagine. Per 'Rock The Nations' avete avuto anche Elton John come ospite d'onore. Si, lui stava registrando nel nostro stesso studio in quel periodo, e una parola tira l'altra, gli abbiamo detto: "Dai, vieni dentro e suona con noi!", così l'abbiamo convinto a collaborare a due brani. È stato un vero piacere conoscere e collaborare con una persona così squisita. Cosa mi racconti a proposito di 'Mad Men And English Dogs', il disco che hai registrato con Doug Scarratt? Quando nel 1998 mi sono dovuto fermare per problemi fisici, non ho però smesso di scrivere musica, così mi sono ritrovato con questo materiale che si distaccava nettamente, per stile, da quanto fanno i Saxon. Così ne ho parlato con Doug ed assieme abbiamo deciso di registrare tutto quanto. Abbiamo suonato praticamente tutto noi due da soli, ed è stata una gran bella esperienza. E dei GTR, invece? Quello era un bel progetto, ed il disco era davvero buono secondo me, ma due come Howe ed Hackett assieme non potevano durare a lungo, ed infatti il tutto è durato solo nove mesi. Sei stato anche negli Asia, vero? Si, altra grandissima esperienza per me. Cosa ne pensi degli Oliver/Dawson Saxon? Cosa si può pensare di loro? Continuano a fare tour suonando le vecchie canzoni dei Saxon. Loro si divertono così, io non ho nulla da lamentare. Ovviamente, non sono semplicemente una cover band, perchè loro sono stati davvero nei Saxon. Il problema era sorto quando si facevano chiamare semplicemente Saxon, cosa che confondeva i fan che andavano a vedere i loro concerti convinti di vedere noi. Dopo una lunga e costosa battaglia legale, il nome è nostro, e quindi non è più un problema ciò che fanno loro. Vuoi dirmi qualcosa su "Heavy Metal Thunder The Movie"? Credo sia un documentario molto onesto, che guarda al nostro passato in maniera oggettiva. Credo sia un buon lavoro. Produzione, tecnica, songwriting, distribuzione. Quale fattore è più importante per il successo di un disco? Beh, decisamente tutti e quattro. Se scrivi un bel disco, ma non riesci a suonarlo che cosa ne fai? E se lo suoni bene, ma lo produci da schifo, tanto vale suonarlo male. E se fai un capolavoro, ma non lo distribuisci, ok, fai felici i tuoi amici, ma il mondo non come fa a sapere che hai fatto un capolavoro? Ok, a te la conclusione della nostra chiaccherata. Vorrei salutare tutti i nostri fan e tutti i lettori di Hardounds. Ci si vede in tour.

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