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SAXON

Meno di due ore prima dello show di Milano del 22 Febbraio con gli americani Iced Earth, abbiamo incontrato Biff e Doug per una rapida conferenza stampa pre concerto. Disponibili ed allegri come sempre, i rappresentanti della storica combo inglese hanno trovato un po' di tempo per raccontarci come sta andando il tour, e le ultime novità in casa Saxon. Ci sono speranze che in futuro la vostra biografia “Never Surrender” venga tradotta in Italiano? B.: Beh, l'hanno tradotta in Tedesco e poi in Francese, quindi immagino che i fans ci tengano che venga tradotta anche in Italiano. Ciò che si può fare è andare sul sito internet o su Amazon.com e lamentarsi, chiedendo che venga tradotta in Italiano al più presto. Comunque non vedo perchè no, i diritti per tradurla ci sono. Come sta andando il tour con gli Iced Earth? B.: Beh sta andando bene, ed è un bello show per i fans, credo. Anche la scorsa notte, non esagero, è stato un grande show per i fans. Credo che sia un buon “pacchetto”. Penso che “pacchetti” come questo siano piuttosto buoni, due band che suonano praticamente come se fossero sole. Certo parliamo poco, ma suoniamo più musica! Va anche detto che viaggiamo insieme, sullo stesso tour bus. C'è una bella atmosfera, siamo buoni amici. Quest'anno è il trentesimo anniversario dei Saxon. Come lo celebrerete? B.: In realtà non lo celebreremo molto in questa parte del tour, bisognerà aspettare più avanti durante l'anno. Comunque gireremo un nuovo video per “Battalions Of Steel” in tre giorni, sarà una specie di primo video celebrativo, e poi credo che verrà rilasciata una ristampa del singolo di “747” con più bands che suoneranno, adesso non ricordo quali. Ci sarà anche un DVD omaggio insieme. E poi potremmo suonare a Wacken, quest'anno. Se ci confermano Wacken suoneremo una canzone da ogni album, diciotto canzoni partendo da “Into The Labyrinth” ed andando a ritroso. Un'altra notte da ricordare come il Wacken di due anni fa... B.: Sì, quella è stata una grande serata, davanti ad un pubblico grandioso. Penso che il collegamento tra band ed audience sia molto importante. Parlaci della “bottleneck version” di “Coming Home”. Pensate che farete una reinterpretazione blues dei vostri classici? B.: Rispondi tu? D.: Sì, abbiamo registrato un altro pezzo. E' iniziato un po' come uno scherzo, ma è uscita bene e l'abbiamo tenuta per l'album. B.: Sì, a molte persone è piaciuta, alcune non l'hanno capita, ma siamo soddisfatti ed è lì sul disco. Abbiamo fatto anche una versione acustica di “Requiem” ed una orchestrale di “Crusader”, quindi... spendiamo soldi in cose belle! (risate, n.d.r.) Come pensi reagisca il pubblico a queste nuove versioni? B.: Beh, è solo una questione di angolatura. In fondo quando abbiamo fatto “Heavy Metal Thunder” abbiamo riregistrato i nostri classici. Non vogliamo rifarlo, vogliamo fare qualcosa di nuovo, di diverso. Non sarà comunque un progetto a breve termine. La prossima novità in casa Saxon sarà il pezzo che abbiamo sul nuovo gioco di “Grand Thefth Auto”, che esce in questi giorni. C'è “Wheels Of Steel”, che per me è un bel pezzo. A giorni saremo a Edimburgo per il party di release del gioco, sarà divertente. Recentemente hai trovato una vecchia registrazione su cassetta di una vostra vecchia performance. Ci possiamo aspettare una release ufficiale per questa chicca? B.: Sì, Oklahoma. Ah, no, non penso che pubblicheremo nulla, al massimo metteremo ancora qualche pezzo su myspace. Non è un set completo, sono solo otto canzoni, quindi non ne verrebbe fuori una release, ma per me sono dei gran pezzi, sono classici degli anni '80 suonati giusto in quel periodo. Vengono dal tour di “Power And Glory”, se non sbaglio eravamo in tour con gli Iron Maiden, ed una volta finito quel tour abbiamo fatto un minitour da headliner, credo sia stata la nostra prima volta... Mi sembra che la band che ci supportava fossero i “Black And Blue”. Dopo trent'anni di carriera, come vedete i decenni che avete attraversato? Avete iniziato negli anni '70, e siete ancora in giro nel nuovo millennio: c'è un periodo che considerate il migliore? B.: Penso che questo sia un nuovo periodo d'oro per la musica Rock. Non solo per il Metal, ma per tutta la musica Rock. Sul nostro nuovo album c'è un pezzo che si intitola “Come Rock Of Ages (The Circle Is Complete)”: credo che questo sia un gran momento, è un momento buono come non lo era da almeno, direi, quindici anni. C'è di nuovo un grande contatto con i fans, era da molto tempo che non se ne vedevano così tanti, e siamo molto fortunati ad essere ancora qui a vederlo. Siamo molto fortunati a vedere sempre nuovi fans, siamo alla terza generazione di fans dei Saxon, ragazzi giovani che ancora oggi recuperano i nostri dischi e quelli di bands come noi. E' poi il motivo per cui continuiamo a scrivere album nuovi, è per i nostri fans. E' perchè nella musica Rock e Metal il legame tra band e fans è molto più forte che in qualunque altro genere musicale. Come mai avete registrato l'ultimo disco nello studio dei Blind Guardian, in Germania? B.: Come certamente saprai siamo ottimi amici, noi ed i Blind Guardian. E poi ci è convenuto. Voglio dire, stavamo girando in tour tra Balingen, lo Sweden Rock eccetera, e tra una data e l'altra ci conveniva tornare in studio in Germania. Qualcuno sa se suoniamo al Gods Of Metal quest'anno? Nessuno? Lo chiederò al pubblico dopo, magari loro lo sanno... Ah, ho trovato un'altra registrazione, è bellissima, è di un concerto del 1980 a Firenze! Da colonne della New Wave Of British Heavy Metal, come vi ponete nei confronti delle nuove tendenze come il Metalcore? B.: Beh, non sono molte le band di quella corrente con cui abbiamo a che fare, ma in linea di massima ci piacciono le nuove tendenze del Rock e del Metal. Se escludi qualcosa di tipicamente scandinavo che proprio esula dai nostri gusti, nel complesso c'è di nuovo molta melodia e ci piace, è roba forte. Quali sono le principali differenze tra “The Inner Sanctum” ed “Into The Labyrinth”? B.: Non lo so, dimmelo tu! (risate, n.d.r.) Sono la persona sbagliata a cui chiederlo, sul serio. Voglio dire, noi cerchiamo solo di fare dei grandi dischi. Questo album, il nuovo album sta ottenendo recensioni fantastiche in tutto il mondo, e come ti dicevo c'è di nuovo molto movimento sulla scena, tra bands, tour, fans... In America alcuni pezzi di questo disco girano tantissimo alla radio. Non so perchè una persona dovrebbe scegliere un disco e non l'altro o viceversa. Non lo so davvero, se lo sapessi saremmo tutti multimilionari. E non lo siamo. Ho sentito che presto ci sarà un documentario sui Saxon... B.: “Heavy Metal Thunder – The Movie”, sì. Puoi dircene qualcosa di più? B.: No. (risate, n.d.r.) No dai, seriamente, posso dirvi che ci sarà un sacco di gente, stanno intervistando un sacco di gente di un sacco di gruppi. Ci sarà Lars Ulrich, ci saranno i ragazzi degli Airbourne, c'è Joey Di Maio, c'è Lemmy, veramente un sacco di gente che in qualche modo dice che abbiamo influenzato il loro sound. E' un bel documentario, intervisteranno anche alcuni ex membri della band ed alcuni ex manager. Sarà un documentario proprio ben fatto, e ci saranno anche due serate registrate in Inghilterra lo scorso anno, che sono state piuttosto speciali. Parliamo dei prossimi mesi? B.: No, stanno ancora filmando. Credo che adesso siano in America per Slash e qualcun altro, non ricordo chi. Probabilmente sarà pronto l'anno prossimo. Venite in Italia sin dai primi anni '80, siete praticamente tra i primi che hanno portato l'Heavy Metal nel nostro Paese. Ne siete orgogliosi? B.: All'inizio degli anni '80 in Italia eravamo grandi quanto lo eravamo in Inghilterra, ed è una cosa che ci riempie di orgoglio. Probabilmente è proprio per questo che siamo venuti così spesso, ed abbiamo suonato praticamente ovunque: Bologna, Firenze, Napoli, Roma, Milano... La prima volta a Milano, nel 1980, abbiamo avuto una brutta esperienza, è successo un casino... Comunque ci siamo divertiti tantissimo in tour per l'Italia, tanto che a volte ci veniamo a suonare anche due volte in un anno! Una volta in inverno ed una in estate, per lasciare il tempo... … al Festival di San Remo... B.: No, basta con il maledetto Festival di San Remo! Siamo dannatamente stufi del dannato Festival di San Remo! Non significa nulla per noi, so che un sacco di bands hanno suonato là dopo di noi... (risate, n.d.r.) Noi siamo andati a suonare, e ci siamo trovati questa cosa... televisiva... Non ci interessa quella roba... è solo una questione di business! Abbiamo finito! B.: Abbiamo finito! Sotto con foto e autografi!

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