ALDO CHIMENTI: Nascosto Tra Le Rune

Più che un libro un tratttato di storia, filosofia, esoterismo, politica, musica e cultura di tale pregio che chi legge si sente un ignorante; Aldo Chimenti (giornalista, nonché penna storica di Rockerilla) utilizza una terminologia alquanto ricercata che costringe spesso il lettore a cercarne il significato. L’opera è talmente densa, pregna di significati, aneddoti, racconti ed informazioni che leggerlo una volta non basta per metterne in ordine tutta l'evoluzione delle vicende. Ad onor del vero l’autore è affetto da quel morbo che colpisce tutti i fan di qualsiasi formazione, i quali decidono di scriverne una biografia: carica di aspettative chi si dovesse avvicinare alla band senza conoscerne i "capolavori"; perché di qualsiasi disco si parli, quella è la definizione più frequentemente utilizzata. Altresì, chi ha dimestichezza con la discografia di Douglas Pearce, al quale va ascritta la nascita del folk apocalittico, non potrà non notare che lo scrittore si fa prendere la mano nell’utilizzo di aggettivi superlativi per definirne la bontà delle varie uscite, quasi da arrivare al punto in cui non c’è differenza tra essi. Criptica, carica di significati e deduzioni la traduzione delle liriche, ma bisogna riconoscere all'autore un'inventiva che ha dello strabiliante; è riuscito a trasformare la biografia della band in un epopea che fa del pessimismo il suo trademark e nella narrazione delle gesta parte persino dai Crisis, formazione proto-punk nella quale Douglas Pierce e Tony Wakeford mossero i primi passi nella scena inglese, per proseguire con le varie scissioni (Wakeford formò i Sol Invictus e successivamente Patrick O Leagas creò i Sixth Comm/Mother Of Destruction), le collaborazioni copiose con David Tibet (Current 93) e Boyd Rice (agitatore dei NON), le accuse di fascismo rispedite al mittente, il pessimo rapporto con la stampa inglese che non perdeva occasione per criticarlo, mentre ottimo era il trattamento riservatogli da quella internazionale. L'incapacità del leader di mantenere una fissa dimora, i luoghi dove ha vissuto o soggiornato, la filosofia di Genet e Mishima che hanno caratterizzato la maggior parte delle liriche della Morte In Giugno. Nel susseguirsi delle vicissitudini l'autore non perde occasione di intervistare il leader per cercare di carpire il suo punto di vista, ma l'attitudine di Mr. Pearce è sempre stata quella di non spiegarne il senso, per permettere a chi ne usufruisce di avere una propria chiave di lettura; a tal proposito riporto uno spaccato esplicativo in tal senso: 

<<Un enigma che secerne altri enigmi. Siamo nel dominio della scrittura ermetica allo stato puro, forse commentarla e decodificarla è peccare di presunzione, fomentando artifizi pleonastici che rischierebbero di portare fuori tema. Qui a noi preme ricostruire, per quanto possibile, l'anatomia di un poeta, non certo smembrarlo e vivisezionarlo su di un tavolo di autopsia.>>

Il libro consta di 440 pagine, ma la grandezza dei caratteri con cui è scritto è talmente piccola che paragonato a qualsiasi altra edizione equivale ad almeno 1000 pagine. Ne consegue che la sua lettura vi terrà impegnati per lungo tempo.