YAWNING MAN: Macedonian Lines
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15/04/2020Stoner rock, psichedelia e dissonanze post sono la ricetta del secondogenito in studio pubblicato per la Heavy Psych Sound di un progetto che segue i lisergici passi del rock più desertico. Ipnotici ed al passo con i tempi, gli artisti danno valore al lato più attuale del suono, risvolto che rende fresca una proposta ipnotica, ma non per questo ridondante. E' innegabile la capacità degli Yawning Man di trasportarci in una dimensione alternativa, un'evasione che ci libera dal peso di un'uggia che avvolge. Gli stacchi di batteria e l'uso delle chitarre valorizzano un disco variopinto, proposta interamente strumentale che non è di difficile assimilazione, ma che anzi è sottofondo ricercato e al contempo evasivo. Leggerezza di un'intuizione comunque profonda, sole nel deserto che non brucia, oasi che ci disseta, miraggi che sublimano in una poesia di sensi. Oppiacei e poi diretti, i musicisti creano un'immagine formata da un'unica linea in movimento, le cui pieghe sinuose ci avvolgono, senza mai impedire i movimenti. Colori e sfumature poi esplodono all'interno di quest'opera in libertà. All'insegna delle ambientazioni e del garbo, il disco è fulgido esempio di come si possa fare melodia senza banalità, di come gli strumenti senza voce possano altrettanto appagare l'ascoltatore.
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