YAWNING MAN: Live at Giant Rock
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31/10/2020Da più di trent’anni il desert rock e tutto ciò che ruota attorno ad atmosfere psichedeliche soggiogate dalle alte temperature ha un solo nome: Yawning Man. Esecutori di viaggi interstellari a suon di musica strumentale attraverso i loro molteplici album, Mario Lalli, Gary Arce e Bill Stinson sono riusciti a dare vita a quello che forse era l’ultimo tassello che mancava alla loro indiscutibile carriera: un album dal vivo nella loro terra ispiratrice. Questo capitolo discografico non sarebbe dovuto essere così banale, ma doveva invece incanalare tutte le sfaccettature che hanno consolidato la loro immagine nella musica rock. Quindi, il luogo scelto per la registrazione dal vivo non poteva che essere il torrido deserto americano, e più precisamente l’area del Giant Rock, inserita nel deserto californiano del Mojave, location perfetta per far librare nell’aria le note della chitarra di Gary Arce. ‘Live at Giant Rock’ si compone di cinque brani creati appositamente per questa registrazione, che testimoniano lo status degli Yawning Man (ormai band di punta della Heavy Psych Sounds) come i padrini del rock psichedelico americano. In poco meno di cinquanta minuti, la band sfoggia il proprio meglio creando atmosfere a pura assenza di gravità, suggellate dai tocchi estremamente accennati e quasi impercettibili di Gary Arce alla chitarra, e sostenuti in maniera determinante dalla ritmica di Bill Stinson alla batteria e dalla completa scioltezza di soluzioni del basso di Mario Lalli, autentico totem del desert rock americano. Tutti i brani non si differenziano molto nella loro struttura, essendo costruiti da un inizio piuttosto languido, come se fosse una fase di studio, per poi prendere vigore e maggiore concretezza una volta che le ritmiche di Stinson accelerano leggermente, e su cui Arce ricama intarsi chitarristici di prim’ordine. Questo andamento totalmente privo di briglie va avanti per alcuni minuti, per la goduria massima dell’ascoltatore. Un brano che potrebbe sintetizzare al meglio non solo il significato del disco, ma forse anche la carriera stessa della band è “The Last Summer Eye”, un brano capace di mandare in trance psichedelica anche il più esagitato degli ascoltatori. A migliorare ulteriormente il prodotto, oltre al formato audio è incluso anche il dvd del live, dove si osserva la vera essenza della band e della loro musica. Il concerto è stato registrato a maggio 2020, ovviamente senza pubblico per via del Covid-19. Ascoltare gli Yawning Man immersi nel deserto americano, sotto il sole cocente, ed osservarli praticamente da soli, come i Pink Floyd a Pompei, grazie alle ottime riprese video effettuate, dà la sensazione di viaggiare con la mente più di quanto lo faccia il disco stesso. Una sensazione ampliata considerevolmente anche dalle riprese del paesaggio desertico attorno al quale la band si esibisce, tra rocce nude, strade infinite, cielo limpido ed aridità suprema. Un prodotto che risulta essere tra i migliori mai fatti dagli Yawning Man, che suggella trent’anni di carriera sempre ai massimi livelli.
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