VULTURES: Cross
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18/06/2015Chi si ferma è perduto, specie in ambienti ultra targettizzati come quello metalcore. Critiche e invidia sono all’ordine del giorno in questa scena – specie in quella italiana direi – e se ci si ferma su ogni commento beh, si sarebbe prossimi alla depressione. Fortunatamente i veneti Vultures pare non ne vogliano sapere di soffermarsi più di tanto, spingendo come forsennati. “Cross” sembra essere il classico mini per sondare il terreno, per capire cosa va e cosa non va in vista del full-length. Bene, allora cercherò a modo mio di dar loro una mano. I pro innanzitutto: rispetto alla maggior parte delle produzioni “core” oriented 'Cross' trasuda vivacità e brillantezza, quell’entusiasmo tipico di chi ama suonare ciò che ha sempre ascoltato. E questo è già un fattore non da poco. A dar manforte 'ci pensa poi l’inserimento in pianta stabile di synth all’interno dei brani: anche se forse un po’ troppo abusata come soluzione nel caso dei Vultures ha la capacità di dare linfa al songwriting, rendendolo meno stereotipato e più "ammiccante". La produzione infine è di prima classe, cosa che in un genere come il metalcore deve essere per forza di cose al top. Bene, passiamo ora a ciò che a mio avviso manca all’interno del mini: una propria anima. Sì ragazzi, le sei canzoni ci stanno, sono intense e godibilissime soprattutto in sede live, ma quanto potrete durare seguendo il filone metalcore?! Poco, diciamocelo sinceramente. Aprite le vostre menti alla sperimentazione, all’osare e sicuramente qualcosa di ancor più interessante verrà fuori. Il dualismo vocale. Ok, lo fanno tutti e proprio per questo nel vostro caso – visto che siete una band valida – andrei oltre, cercando di far pesare meno la cosa all’interno di ogni brano. In conclusione come descrivere 'Cross”'! Il punto di partenza su cui poggia questo interessante progetto chiamato Vultures, nel bene e nel male.
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