VETUS OBSCURUM: BLOOD REVELATIONS
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30/11/2009Riscoprire diciamo filologicamente le radici del black metal dei primordi, è una cosa che fanno in parecchi, con risultanti altrettanto altalenanti, non solo vista la difficoltà del compito (sarebbe come cercare di far rivivere, chessò, lo spirito grunge esattamente come negli anni di Seattle ’90, cosa praticamente impossibile, e infatti l’ultimo Alice In Chains si morde la coda proprio per quello), ma anche per l’ormai inflazione di band di qualsiasi genere che affollano il mercato. I Vetus Obscurum sono l’ennesimo gruppo che tenta di fare ciò di cui sopra, e devo dire che fallisce abbastanza miseramente. Suonare black metal coi piedi e spacciarlo per gemme nascoste, nel 2009, è veramente anacronistico, e insomma credo che nessuno abbia davvero bisogna di una band come questa, tranne forse i ragazzini per gasarsi con gli amici di avere la band sconosciuta (l’abbiamo fatto tutti, chi più chi meno, e non c’è nulla di male) o qualche appassionato col paraocchi. Io passo.
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