VANDENBERG: ALIBI
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11/07/2014Il grande pubblico prese coscienza di Adrian Vandenberg grazie alle apparizioni nei video clip dei Whitesnake, chiamato da Coverdale per sostituire John Sykes all’indomani della pubblicazione del multi seller '1987'. Da qui iniziò una fruttuosa collaborazione tra i due, ma il chitarrista olandese fece i suoi primi passi nel mondo musicale con i Teaser, per poi fondare nei primi anni '80 una band a cui diede il suo nome. Autori di tre album dalle sonorità hard rock ammiccanti verso il mercato statunitense, 'Alibi' è il terzo ed ultimo lavoro del gruppo olandese (il più nobile dei tre), oggi ristampato dalla Rock Candy può pregiarsi di una nuova linfa grazie al prezioso lavoro della label inglese. È possibile apprezzare ora dieci brani con i suoni bilanciati e compatti, con in evidenza delle armonie vocali a dir poco splendide, in alcune tracce l’apporto dei cori è così preponderante da flirtare con il miglior AOR/pomp rock a stelle e strisce. Durante l'ascolto emerge una scrittura variegata da parte di Vandenberg (coadiuvato da musicisti appena discreti), si apprezza la sua preparazione musicale e la qualità delle composizioni. Rocciose ma dal chiaro stampo cromato (Ratt e Dokken), Coverdale ci vide bene peccato che poi non ne sfruttò il potenziale, ma ci rimane un album che disegnò un’ideale ponte tra le sonorità inglesi (NWOBHM) verso il nuovo mondo, commercialmente, da conquistare del nuovo continente.
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