U.D.O.: THUNDERBALL
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28/03/2004Udo è Udo. La sua personalissima "raucedine" è di una caratterizzazione pazzesca, riconoscibile dopo due secondi anche se il panzuto nibelungo interpretasse la discografia completa di Toto Cutugno. Più che mai sempre fedele ad un heavy vecchio stampo, l'ex ugola degli storici ed importanti Accept non cede di un millimetro al cospetto di quello che lo show biz oggi tende a produrre. Imperterrito, porge ancora una volta l'altra guancia fregandosene dei "tempi moderni" e sforna un nuovo disco dal titolo inequivocabile: "Thuderball". Il che lascia già presagire cosa ci aspetta una volta inserito il cd nel lettore: il proseguo della carriera che gli Accept hanno diverse volte interrotto, ossia metal music dalla forte matrice ottantiana ed europea, immancabili riferimenti priestiani e tutto quanto concerne, nel bene e nel male, i canoni soliti del metal tedesco. Quindi, brani come la title track che strizzano l'occhio al power; sfacciatamente al Prete Spia, come si diceva, con "Pull Trigger" e "The Bullet And The Bomb" il cui riffing è devoto fino al midollo alla leggenda Tipton/Downing. Questa la falsa riga dell'intero cd dove trova terreno fertile anche una song atipica come "Trainside In Russia", spinta al limite del folk e impreziosita da esaltanti cori russi. C'è anche spazio, infine, per una ispirata semi-ballad, "Blind Eyes", dove oltre alla presenza di archi fa notizia lo sforzo di Udo il quale prova a cantare in modo "normale".
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