TURNER, JOE LYNN: THE USUAL SUSPECTS
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14/03/2005Ho sempre amato da impazzire la voce unica e splendida di Joe Lynn Turner, singer formidabile limitato però, nei suoi album da solista, da un songwriting piuttosto anonimo e banale. Emblematici a questo proposito "Slam!" e "JLT", figli dei Deep Purple in tutto e per tutto, mai un guizzo originale, incanalati senza pietà in quel filone Hard Rock settantiano che ormai ha già detto tutto quello che c'era da dire. E' stato quindi con enorme piacere che mi sono accorto della diversità di questo "The Usual Suspects" rispetto ai suoi predecessori. Un album, fresco, vivo, energico, più vicino all'Hard Rock anni '80, con richiami ai Deep Purple limitati a un paio di pezzi (Devil's Door e Jack Knife), una prestazione di Turner come al solito eccellente e finalmente anche un songwriting davvero strepitoso. Probabilmente la presenza di Al Pitrelli dei Savatage alle chitarre ha contribuito non poco a rendere questo lavoro davvero indimenticabile. Già dall'opener, la bella "Power Of Love", si intuisce che tutto il cd viaggia su livelli qualitativi altissimi, impressione che viene ulteriormente confermata da pezzi magnifici come la blues-ballad "Really Loved", le tormentate "Rest Of My Life" e "All Alone", o le tiratissime "Ball And Chain" e "Unfinished Business". Bella, molto bella anche la seconda ballad, "Live And Love Again", forse il pezzo più emozionante di tutto l'album. Si potrebbero spendere righe su righe per spiegare nei dettagli ogni singola canzone, ma le parole non renderebbero giustizia a questo piccolo gioiello del rock. Ascoltatelo, ne vale davvero la pena.
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