TRW: RIVERS OF PARADISE
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25/06/2007Sotto il monicker TRW si nascondono tre tra i più rinomati nomi mondiali per quanto concerne l'AOR di classica estrazione westcoast, tre personaggi che hanno contribuito, con la propria partecipazione, ad una serie notevole di uscite in ambito musicale, oltre che aver naturalmente dato vita a propri progetti artistici di notevole classe e qualità. Ora, a distanza di numerosi anni dal tempo della scuola giovanile frequentata insieme, il trio composto da Michael Thompson (MTB), Mark Williamson e John Robinson (entrambi Bridge 2 Far), si ritrova per condividere insieme una nuovissima esperienza sonora, incanalata nel qui discusso cd "Rivers Of Paradise", rilasciato sotto il patrocinio della ormai onnipresente Frontiers Records. Forse in molti, incluso il sottoscritto, vista la tipologia di artisti coinvolti si sarebbero attesi un album di tipica matrice westcoast, ma il risultato finale, invece, risulta tutt'altro che scontato. Il genere ivi presentato, infatti, spazia tra rock melodico infarcito di influenze AOR (come nella ottima "Only A Letter") e tangibili escursioni di stampo maggiormente blues, una commistione che necessita di una serie susseguita di ascolti prima di essere apprezzata appieno, sapendo elargire solo in seguito la comunque presente qualità inclusa in ognuna delle tracce proposte. Dal punto di vista esecutivo ci troviamo ovviamente di fronte a performance strumentali di primo livello, tutte elevate al massimo da menti navigate nel campo delle sonorità rock melodiche, perfette nel restituire un approccio dal grande feeling sonoro ma purtroppo limato, come detto in precedenza, dalla mancanza di brani dalle linee melodiche dall'impatto immediato, caratteristica che mai è mancata all'interno dei progetti solisti del grande trio americano. In conclusione "Rivers Of Paradise" è un album qualitativamente valido e di chiaro spessore, il quale risente forse solo di un certo appeal in grado di renderlo killer già ad un primo ascolto, e che quindi necessita di essere assimilato a fondo per elargire tutto il proprio potenziale. Probabilmente in molti avremmo preferito un album westcoast nel loro classico stile, ma alla fine dei conti non ci si può comunque lamentare.
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