TOTO: TOTO
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16/05/2014Per la felicità di Lukather, che da anni auspicava la ristampa dell’intero catalogo del suo gruppo, ci pensa l’attenta Rock Candy (per i soli primi tre titoli) a venire incontro alle richieste dei moltissimi appassionati. Pubblicato nel 1978, ‘Toto’ entra di diritto nel gotha dei migliori rock album al debutto. I motivi di tanta beltà sono vari: in primis il lavoro svolto da musicisti che rappresentavano, in quel periodo, la crème della scena losangelina. Ogni membro dei Toto ha svolto, spessissimo, il ruolo di turnista di lusso tanto da essere accreditati in centinaia di album di artisti, di qualsiasi estrazione musicale: da Alan Sorrenti a Michael Jackson. I Toto sono da annoverare tra i campioni dell’a.o.r. americano ma, rispetto ad altri grandi artisti (Boston, Foreigner, Styx e Journey), la loro musica trae linfa da una gamma variegata di generi, riletti in chiave personale ed interpretati anche da quattro voci differenti. Le canzoni, ricche di sfumature e colori di ogni tipo, rappresentano il risultato creativo di un gruppo ammirato, che ha saputo fare scuola per diversi anni. ‘Toto’ parte con una intro dal forte impatto progressivo/sinfonico ma, fin dalle prime battute, emergono influenze funky rock e jazz, abbellite da cori (alla Bee Gees!) che rappresentano il marchio di fabbrica dei nostri. Soft, eleganti, melodici ed affascinanti, i Toto sono questo ed altro, ogni brano è gioiello di composizione. Trascinato da un singolone come "Hold The Line", l’album è bilanciato tra brani rock che irradiano energia ad ogni nota come "I’ll Supply The Love", "Manuela Run", "Girl Goodbye", qui vengono riscritte le regole del pomp rock, e "Rockmaker", a cui ribattono le soavi note di "Georgy Porgy", "Takin’ It Back" e "You Are The Flower": con "Angela" inizia la tradizione da parte dei Toto di dedicare una canzone ad un nome femminile.
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