THE WRONG OBJECT: STORIES FROM THE SHED
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17/04/2008Quintetto belga alle prese con un prog-jazz-rock assai spigoloso e sperimentale. A volte quasi invadente la sua vena improvvisativa. 'Stories From The Shed' è un disco registrato dal vivo in studio, quindi nudo e crudo così come lo ascoltiamo. I riferimenti più prossimi per dare un'idea del concentrato di musica presente nel disco sono i Soft Machine e Frank Zappa, anche se i The Wrong Object mostrano personalità ed idee proprie. Il loro sound è molto elettrico, assai duro per una band del genere e si alterna in momenti dove è la struttura rock a farla da padrona, ed in altri dove le atmosfere si placano e danno vita a spunti riflessivi comunque mai easy listening. Quattordici brani dalla media durata - quindi non aspettatevi mere dimostrazioni di tecnica e lungaggini assortite - che hanno una freschezza spesso contagiosa pur nella loro assoluta mancanza di immediatezza. "Malign Siesta", a tal proposito, è la summa della poetica della band. Forse l'unico limite è una marcata freddezza di fondo che a volte diventa molto ostica, pesante da metabolizzare. Ma i brevi interludi sparsi lungo tutto il cd fanno da ammortizzatori e rendono il materiale più digeribile. Scelta intelligente che manifesta la perspicacia artistica di musicisti che subiscono il fascino degli strumenti e ne sfruttano le potenzialità piuttosto che mostrarsi schiavi di metodiche soliste. Considerata anche l'età media molto bassa, si capisce che ci troviamo davanti ad un gruppo a già a tutto tondo, ma in grado di progredire e migliorare ancora parecchio.
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