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THE PROWLERS: DEVIL'S BRIDGE

data

29/07/2006
71


Genere: Power/Heavy
Etichetta: Locomotive Records
Anno: 2006

Secondo disco per i romani The Prowlers, gruppo nato come cover-band dieci anni or sono che ha visto solo nel 2003 la pubblicazione del primo disco in studio intitolato “Soul Thieves”. Questo nuovo “Devil’s Bridge” può vantare di una produzione migliore rispetto al suo predecessore, grazie all’approdo della band alla spagnola Locomotive Records, mentre lo stile proposto ricalca quanto fatto nel disco d’esordio, stiamo quindi parlando di sonorità tra il Power e l’Heavy Metal con una certa predisposizione per delle soluzioni di scuola prettamente maideniana. Una delle peculiarità della band sta nella graffiante voce del singer Fabio Minchillo che con le sue interpretazioni ruvide contraddistingue il vero e proprio trademark dei The Prowlers. Altra caratteristica della band sta nel contrapporre alle due asce delle parti di tastiera che, nonostante abbiano un tipico appeal progressive, non appaiono mai fuori luogo ma anzi si integrano alla perfezione con il genere proposto. Non è però tutto oro quel che luccica, i miglioramenti rispetto al disco d’esordio sono evidenti ma diversi episodi di questo platter non scaturiscono particolare interesse passando pressoché inosservati. Si ricalcano spazio invece brani di maggiore spessore come l’aggressiva opener “Alone In The Dark”, la bella “A Last Gaze” dagli ottimi fraseggi melodici e la conclusiva suite teatrale che da il nome a questo lavoro, “Devil’s Bridge”. L’estro dei musicisti, ed in particolare quello del tastierista Massimiliano Destefano, trova sfogo nella strumentale “Acid One”, brano piacevole che si propone come un gustoso intramezzo prima del gran finale. Con questo nuovo disco i The Prowlers hanno fatto diversi passi avanti dimostrando qualità ed imponendo una maggiore personalità al proprio sound. Un lavoro che potrà scaturire interesse negli appassionati del settore come valida alternativa ai “soliti gruppi” senza però farci gridare al miracolo. Un'altra leva del metal italiano che, nonostante gli anni di attività, si sta “facendo le ossa”. Continuate così.

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