THE MOTH GATHERER: Esoteric Oppression
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05/05/2019La costante di 'Esoteric Oppression', ultima fatica in studio dei The Moth Gatherer, è una velata inquietudine data da una ricerca costante di una fonte di ispirazione. Un po’ come la falena, di cui la band utilizza l’appellativo, che va alla ricerca della luce, così gli artisti si muovono tra differenti ispirazioni ed aspirazioni. Eleganza, malinconia ed allo stesso tempo frenetico sguardo ad alimentare un legame verso qualcosa che ancora non si conosce appieno. Il sound vaga tra il concetto di post rock, sludge e gothic, un flusso che mostra delle sponde di musica puramente elettronica, un connubio già visto in passato con questi generi, trovando una dimensione perfettamente contestualizzata con le altre attitudini. Il full-length è un vagare tra indistinte passioni, una lacrima che riga il volto di creatura semplice ma che sta evolvendo, ricerca in una coscienza che ancora non è stata totalmente esplorata. Il viaggio dei The Moth Gatherer è questo, un senso di vaghezza e talvolta apatia che non deve però far pensare ad un calo della qualità di fondo degli artisti. C’è tanto da definire, contorni ed obbiettivi che per ora restano inquietudine inappagata, anima che si disperde e che non ha la capacità di dare forma alle mutevoli passioni che la scuotono. Album immaturo il cui picco restano i primi due episodi e che poi va via scemando, una ridondanza che non annoia ma che è oggettivamente presente. Pensiamo che gli Svedesi possano progredire, plasmare una materia prima di altissima qualità la cui “primordialità” è comunque già di per sé apprezzabile. Attendiamo con ansia un nuovo lavoro, così da capire se esploderà la maturità necessaria per il salto definitivo.
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