THE DEVIN TOWNSEND BAND: SYNCHESTRA
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14/04/2006Nuovo capitolo per la Devin Townsend Band, che torna a distanza di tre anni dal precedente “Accelerated Evolution” con idee fresche e la solita, squisita, inarginabile originalità del suo mastermind. Da non confondersi col progetto chiamato più semplicemente “Devin Townsend”, questa band è l’espressione meno caotica della personalità di Townsend: una sorta di zona d’ombra che sembra sfuggire al totale delirio cui ci hanno abituato gli Strapping Young Lad e certi altri album dello stesso autore come “Physicist”. Come nel disco precedente, troviamo un Devin che si cimenta per lo più con le clean vocals, a sottolineare come la proposta di questa creatura voglia mantenersi distante dagli altri progetti dell’eclettico songwriter canadese. Musicalmente ci troviamo infatti di fronte ad un heavy metal dalle spigolature fortemente smussate, con un sound corposo ed avvolgente che valorizza maggiormente tastiere ed altri orpelli più di quanto non faccia con la chitarra. Qui la componente melodica è il punto di partenza su cui si sviluppano brani come “Hypergeek” (con mandolino e synth a dividersi la scena), “Gaia” e l’ammaliante “Sunset”. In tutto un’ora abbondante di musica d’avanguardia, incapace però di mantenersi costantemente su alti livelli: messe insieme, “A Simple Lullaby” e “Pixillate” fanno più di quindici interminabili minuti di ritmi lenti e a mio modo di vedere inconcludenti, fortunatamente intervallati da una “Judgement” policroma e corrosiva. Di tutt’altro spessore l’ottima “Vampira”, tanto immediata e catchy da essere probabilmente la miglior canzone del lotto, e che ha oltretutto il pregio di essere introdotta da “Vampolka”, polka del terzo millennio che strapperà più di un sorriso.
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