THE AGONY SCENE: THE DARKEST RED
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31/05/2005Si rifanno vivi i The Agony Scene, dopo il valido debutto su Century Media risalente ad un paio di anni fa. Cambio di etichetta, approdo su Roadrunner. Sarà un caso? E’ quello che mi chiedo visto che “The Darkest Red” ci presenta una band un po’ diversa, più corposa e ipervitaminizzata, più vicina al thrashcore e ad un sound più smaccatamente statunitense, per molti versi lontano dalle frequenti incursioni scandinave che imperavano nel già citato omonimo debutto. Non che ci sia qualcosa di male, se il lavoro è fatto bene. E, fortunatamente, “The Darkest Red” E’ fatto bene. Come detto, la sterzata stilistica non è di certo definitiva o totalmente aliena al passato; stacchi armonizzati e ammenicoli melodici assortiti si fondono piuttosto bene alla solida e terremotante base sonora messa in piedi dalla band. Se i primi secondi della title track che apre il platter paiono provenire addirittura dall’ultimo disco degli Slipknot, non si può far altro che inchinarsi di fronte a song eccellenti come “Screams Turn To Silence” (ottima nell’andare oltre il solito schema growl/pulito alla Killswitch Engage), alla tiratissima e thrasheggiante “Sacrifice” o all’estrema e coinvolgente “Suffer” anche per merito della massacrante produzione ad opera di Rob Caggiano, abilissimo dietro la console a tirare fuori dei suoni modello ‘tear down the walls’. “The Darkest Red” è insomma un disco che si mantiene in equilibrio tra fattori negativi e positivi, con la bilancia che pende un po’ di più verso i secondi; se a prima vista il tutto può apparire un disco di mestiere e affiliato ai trend ed alle sonorità attuali, bisogna riconoscere ai The Agony Scene di sapere svolgere il compito egregiamente e anche meglio di tanti altri colleghi emersi in questi ultimi due anni, ritagliandosi una personalità propria. Un disco tutt’altro che fondamentale, ma che merita perlomeno l’attenzione e la stima degli appassionati; non rimarrete delusi.
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