TESLA: FOREVER MORE
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10/11/2008Nonostante l'assenza pesante di Tommy Skeoch, ancora una volta fuori dalla band, il risultato non cambia. "Forever More" è un altro mattone che va a completare le pareti portanti della discografia della band di Sacramento. Certo non siamo ai livelli straordinari dei migliori Tesla, ma la freschezza, l'energia e l'onesta compositiva non mancano affatto. L'assenza di Skeoch comporta la presenza di meno chitarra solista, pochi solo rispetto a quanto siamo abituati ed a brani più diretti che poggiano si riff più solidi, a volte più ordinari, ma la qualità ed il marchio di fabbrica ne hanno risentito solo in piccola parte. Jeff Keith è inossidabile, la sua timbrica sgraziata è diventata ancora più acidula e non ha perso niente in potenza e quasi da solo si carica sul groppone tutta l'incisività di un disco che rispetto al precedente "Into The Now" paga in idee ed in un sound meno corposo e moderno. Dodici brani diretti suddivisi in ballad, mid tempo ed altri sparati a velocità più sostenute fanno di "Forever More" un lavoro equilibrato, forse un po' troppo pensato e poco spontaneo, ma indubbiamente adrenalinico e carnale. "I Wanna Live" elettrifica i neuroni e sfodera un chorus che ti addomestica il vocabolario: per ore rischi di cantare solo quello; "Fallin' Apart" è un lento canonico quanto appassionato; "All Of Me" sferraglia con vigore come ai bei tempi; "Pvt. Ledbetter" è un lamento doloroso dal testo intenso: un soldato che finalmente torna a casa, ma in una bara. La produzione secca ed essenziale di Terry Thomas rimanda al suono dei primi lavori, mentre l'amalgama è compatta con Dave Rude ben calato nello spirito della band. Un buon disco, in definitiva, che non sfrutta al meglio tutta le potenzialità dei brani, ma che riempie lo stesso la pancia con soddisfazione. Chiedetemi pure per la carta dei vini.
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