TENOCHTITLAN: Sotvorenie Mira
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09/01/2013I Tenochtitlan (a scapito del nome che si riferisce all'antica capitale atzeca) sono un side project russo formato da due polistrumentisti (Senmuth che attivo dal 2004 ha pubblicato con la band omonima oltre 100 cd cioè più di un cd al mese!!!, e Lefthander) giunti con questo disco al quarto lavoro; il concept che si cela dietro all'etnica ed esotica forma di doom death metal in slow motion si rifà alle antica culture Maya (di cui tantissimo si e' parlato ultimamente, vi ricorda nulla il 21/12/2012?), Inca ed Atzeca. L'uso di strumenti atipici (come il flauto e il gong) per il genere oltre a speziare la proposta a volte generano un senso di disorientamento (come quando si assaggia una pietanza nella quale ci sono troppi sapori che non si amalgano tra loro), invece nettamente migliori sono i risultati quando i due musicisti si dedicano ad un death doom più strutturato come in "Похороны Монтесумы", o a intro atmosferici e parti rallentate in stile Nile. Strutturalmente sono i suoni epici che regnano per la maggiore, creando minacciosi clichè pomposi e magniloquenti (sulla scia della seconda parte di carriera dei Tiamat), sormontati da growling e clean vocals, mentre la drum machine e le tastiere disegnano scenari electro industrial dei quali i Godkiller sono stati grandi maestri. Non nascondiamo il nostro essere rimasti spiazzati al primo ascolto (e qualche sorriso ironico per l'uso 'curioso' e ilare che viene delle due voci che cantano in russo nell'intro di 'Начало'), specie per gli accostamenti che d'amblè potrebbero sembrare distantissimi, ma i ripetuti ed attenti ascolti svelano un mondo talmente sfaccettato da rendere l'opera non utilizzabile come compagnia quando si sta facendo qualcos'altro, ma necessita un attento ascolto, come un libro pieno zeppo di dettagli che incastrandosi definiscono il finale.
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