TANK: WAR MACHINE
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20/11/2010I Tank sono una di quelle bands che negli anni '80 ci hanno provato a stare al passo della NWOBHM, ma, che, a conti fatti, all'epoca non risultarono abbastanza incisive e di qualità tanto da imporsi e rimanere nella memoria dei fans. Qualche album uscito nel corso degli anni, nessuno bellissimo ed imperdibile, ma nessuno completamente da buttare, ma comunque nulla che abbia dato alla band quella luce ricercata da sempre. Fino ad ora! Si, perchè i Tank che si ripresentano sul mercato oggi con questo 'War Machine', e che non sono propriamente i Tank storici, tutt'altro, finalmente sono pronti a spaccare, armati di un nuovo sound e di una nuova line-up! Fuori dalla band il fondatore e leader storico, il bassista/cantante Algy Ward, e fuori anche il batterista originale Mark Brabbs, la formazione attuale, costruita dalla coppia di chitarristi Mick Tucker e Chris Evans, si rivela fresca e capace di scrivere canzoni belle e degne di nota! Alla voce troviamo il bravissimo Doogie White, ex Yngwie Malmsteen ed ex Rainbow, entrato nella band nel 2008 con il bassista Chris Dale, Sack Trick ed ex Bruce Dickinson band, ed alla batteria c'è quel martello di Dave Cavill. Che dire di War Machine? Si tratta di un album davvero buono, basato su un nuovissimo heavy classico (ok, evitate le battute... nuovissimo per la band in questione!) fresco ed attuale, con influenze che si possono ricercare in quanto fatto nell'ultima decade da Saxon, UDO e Judas Priest, e con in più qualche passaggio qua e la riferibile agli ultimi Rainbow (appunto quelli con White alla voce) ed ai Black Sabbath Tony Martin-era. Un songwriting catchy, una produzione finalmente all'altezza ed una tecnica strumentale ottima rendono questo album dei Tank davvero un bel prodotto, consigliato ad ogni defender. Solo un dubbio: perchè continuare con un monicker compromesso cambiando completamente sound? Non era meglio darsi un nuovo nome? Bah!
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