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SYNTHPHONIA SUPREMA: SYNTHPHONY 001

data

24/02/2007
65


Genere: Synth Metal
Etichetta: Rising Symphony
Anno: 2006

Di voglia di fare i nostrani Synthphonia Suprema sembrano averne a bizzeffe proponendo un genere decisamente inconsueto, il Synth Metal, figlio di quanto iniziato qualche anno fa dagli Wonderland di Frank Andiver, neanche a dirlo produttore di questo disco, con l’affiancamento del sintetizzatore al Power Metal. Quanto proposto dalla band del tastierista Dany All è l’estremizzazione di ciò con un uso smisurato del sintetizzatore, il quale sostituisce persino le parti di basso, che rende protagonista delle tastierone da discoteca affiancate a ritmiche e chitarre Metal. Una scelta sicuramente coraggiosa da parte della band, come del resto quella di vendere una versione DVD del video del brano “Synth Metal 001” (Sì, c’è un brano solo nel DVD e qualche extra), che denota una grande convinzione e sicurezza nei propri mezzi. C’è anche da dire che l’impatto con questo genere non tra i più felici, lasciando l’ascoltatore piuttosto disorientato da quanto proposto. Le buone idee, è inutile negarlo, ci sono come alcuni vincenti break su “Uncosmic Justice 001” e questo “esperimento” potrebbe persino funzionare, ma il grande limite di questo disco lo si riscontra nelle linee vocali troppo spesso legate forzatamente allo sviluppo del concept che le rende, salvo eccezioni, poco orecchiabili e scarsamente incisive. Lascia spiazzati un pezzo come “Synth Metal 001” che subisce pesantemente la volontà di voler fare di questo brano un inno alla Manowar, dipingendosi come i portabandiera del metal del futuro, con anthem “coloriti” e un refrain spiazzante come “We fight for synth metal”. Tanto di cappello invece, o finalmente, per quanto fatto su “Black Cat 001”, che si dimostra un brano completo ed avvincente, su "Fatherland 001", dal volto camaleontico, e per la buona riuscita della cover “The Battle Of The Living Dead”. Un esperienza indubbiamente nuova quella che propongono i Synthphonia Suprema sulla quale poter lavorare, con i piedi per terra ed umiltà, verso nuovi ed interessanti sviluppi. Una band consigliata a chi sente voglia di sperimentare con qualcosa di nuovo e fortemente sconsigliata ai più o meno accaniti difensori del metallo “quello vero”.

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