SURGERY: L'ALTRA EDUCAZIONE
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14/06/2007Interessante questo lavoro dei Surgery, gruppo romano nato nel 2000 su iniziativa di Matteo Ribichini e Daniele Coccia, rispettivamente basso – synth – drum machine e voce e con alle spalle già 3 dischi. Per chi ancora non conosce il genere electro dark industrial, “L’altra educazione” rappresenta l’occasione buona per ascoltare una proposta musicale originale, che si differenzia un pochino dall’heavy metal che noi tutti conosciamo. Ammetto che inizialmente sono rimasta un po’ spiazzata non essendo il mio orecchio abituato a questo tipo di musica, ma il tempo di poche canzoni e mi sono ricreduta. Sin dagli inizi la loro musica si basa sui suoni elettronici dati dai sintetizzatori, dalle drum machine e dai campionatori, diventando così l’elemento irrinunciabile del loro trademark. I campionamenti utilizzati per questo disco non sono mai banali, anzi, vengono scelti suoni ricercati, incisivi e intriganti che catturano l’orecchio dell’ascoltatore. Inoltre, un contributo importante è dato da Dario Casadei, la cui chitarra dal sound metal “ammorbidisce” lo sperimentalismo che impregna le canzoni. Completano l’opera i due cantanti, Cristina Badaracco e in particolare Daniele Coccia, la cui voce ricorda quella di Till Lindermann, frontman dei Rammstein, non a caso gruppo inserito tra le influenze dei Surgery. I testi si costruiscono su un uso anti-convenzionale, a tratti surreale, del linguaggio, con giochi di parole intelligenti che hanno il compito di sottolineare l’ironia e la denuncia sociale che vogliono esprimere. Canzoni come “ Grandine”, “L’Erba cattiva”, “Elettroshock” e “Nagasaki” sono tra le migliori del disco e mettono in risalto il talento di un gruppo che non va ignorato. Un buon lavoro, che non ha bisogno di altre spiegazioni ma solo di inserirlo nel lettore, premere play e alzare il volume!
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