stuck mojo: the great revival
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26/11/2008The Great Revival, sesto album in studio per i georgiani Stuck Mojo (e secondo con Lord Nelson alla voce) è un album che farà discutere. Sebbene ancora non uscito ufficialmente, possono già indovinarsi gli umori vari che scatenerà al suo ascolto: i più conservatori che ancora rimpiangono Bonz alla voce, storceranno molto più del naso all'ascolto delle dieci canzoni (perché due sono intermezzi parlati, in stile predicazione dei "reverendi" televisivi d'America) contenute nell'album, così poco HC e metallicheggianti, quelli meno interessati alle etichette e al passato e più focalizzati sulla sostanza del momento valuteranno sicuramente TGR come un ottimo album. Appartenendo ovviamente alla seconda categoria, non si può fare a meno di notare la progressione stilistica ed il rinnovamento al songwriting intrapreso dal precedente 'Southern Born Killers' di due anni fa e costantemente portato avanti. 'The Great Revival' e con lui il nuovo corso degli Stuck Mojo è come un piatto misto cinese: prende il meglio dai vari ingredienti, nel nostro caso possiamo trovare molto southern e riff hard rock, metal e rap mescolati in maniera eccellente (basti considerare "Country Road", cover del country man John Denver rivista in chiave Stuck Mojo e il cantato di Lord Nelson che emula in maniera significativa quello di Chuck D dei Public Enemy) con cori e una guest vocals emergente nel panorama U.S.A. come Christine Cook. Certamente non è HC e non è metal, molto più "leggero" e rilassato come stile e suoni già anche rispetto al precedente album (ma occhio a "The Fear" che in meno di due minuti dà lezioni un po' a tutti) e se poi ci mettiamo la produzione cristallina di Andy Sneap, allora viene fuori che magari per una volta chi se ne frega se lo stile non è questo, se non è metal, eccetera eccetera, perché 'The Great Revival' è un ottimo album da ascoltare in tutte le occasioni (specialmente durante lunghi viaggi in auto). Alla vostra!
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