SOUTH OF EDEN: South Of Eden
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05/10/2010Mitch Malloy ha prodotto tre grandi album di hard rock negli anni '90 prima di essere chiamato a far parte dei Van Halen nel 1996. La sua avventura, ai più ignota, è terminata dopo pochi mesi con la comica apparizione della band agli MTV awards con David Lee Roth che poi è stato a sua volta defenestrato e, invece di richiamare Malloy, gli hanno preferito il ritorno di Hagar. Mitch ha piazzato due singoli nella classifica di Billoboard vivendo un momento di notorietà con il brano "Anything At All". Dopo l'apparizione al 'Firefest nel 2008' con tanto di Tommy Denander alle chitarre e di pubblicazione di un bellissimo DVD, ha creato questo progetto con la bella Casey Thompson, nota per le sue apparizioni alla Abc americana. Nashville è la loro base, ovvio che quindi il disco sia di pura impronta country. Ciò che lo rende piacevole e fuori dall'ordinario è il songwriting di Malloy che, pur suonando tutti gli strumenti cercando di renderli più easy possibile, è di chiaro marchio hard rock e rock'n'roll. Il singolo "Love Made A Liar Out Of Me" è quanto di più vicino ai Nelson di 'Because They Can' (disco che all'epoca fece quasi scandalo, ma oggi è considerato inavvicinabile come livello qualitativo, compreso l'ultimo di prossima uscita), "Roll" sembra uscita da un disco dei Southgang, "Close To You" è invece irresitibile come refrain. Si entra invece in puro country con la ballatona "Places Only Love Can Go". "All The Way" è molto Jim Peterik ultima maniera. Insomma, è ben chiaro che il lavoro trasuda di elementi Aor e hard rock pur mantenendo le basi del country più recente (Emerson Drive e Rascal Flatts per intenderci), le voci di Mitch e Casey sono straordinarie e si amalgamo nell'atmosfera come poche. Il puro country possiamo sentirlo in Garth Brooks o in Faith Hill, questo invece è Country Rock di pregevolissima fattura e credo che qualsiasi amante di aor ed hard rock dovrebbe farsi tentare. Pensare ad un disco così con arrangiamenti un attimo più duri, avrebbe fatto urlare al miracolo. Una nota stonata: gli otti pezzi di cui è composto questo debutto. Oggi giorno ogni artista ci propina dodici-quindici pezzi che sono spesso veramente troppi, quando invece ce ne sarebbe bisogno ne fanno solo otto...mah?
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