SONATA ARCTICA: Talviyö
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11/09/2019La carriera dei Sonata Arctica è ricca di alti e bassi, con 'Talviyö' lo stile compositivo dei finlandesi si evolve in modo leggermente diverso. Traspare fin dal primo ascolto che l’andamento di tutto il disco è molto più incentrato sullo stile progressive e su una modalità di scrittura concentrata sulla forma canzone. Quando parliamo di progressive non immaginatevi subito tempi dispari e soli funambolici, ma l’orientamento è verso un sound vecchia scuola, incentrato sulle atmosfere create con sonorità più particolari e struttura dei pezzi non sempre lineare; anche l’inserimento di chitarre acustiche fa trasparire questo intento. Il primo brano “Message From The Sun” può trarre in inganno al primo ascolto perché ci troviamo davanti ad un brano in pieno stile “Sonata”, d’impatto, veloce e carico. Si avverte tuttavia un leggero senso di malinconia, preambolo del seguito. Già da “Whirlwind” le cose cambiano; i riff si fanno più complessi e gli arrangiamenti più orientati verso direzioni più intime. L’intro di “Cold” fa presagire degli agganci al prog più datato (Jethro Tull) con chitarre acustiche e voci molto soft, il brano prosegue con un mid-tempo dai toni pacati ed eleganti. Non manca una vena più dark come in “Who Failed The Most” sul quale i nostri sembrano fare il verso ai conterranei Him. C’è però spazio anche alle divagazione più metalliche classiche come la strumentale “Ismo’s Got Good Reactors” dalle sonorità orientali o “Storm The Armada”. L’ascolto intero dell’album potrebbe suggerire un generale alleggerimento delle sonorità ma il cammino intrapreso dai Sonata dimostra una maturità diversa e fa apprezzare delle capacità compositive più evolute ed eleganti. Certo, i fan del power più legati alle vecchie sonorità della band potrebbero non apprezzare appieno questo cambio di sonorità ma se ascolterete questo album senza pregiudizi rimarrete in ogni caso colpiti dalle sue potenzialità (un brano su tutti “The Raven Still Flies With You bellissima suite in perfetto stile progressive). Molto apprezzabili anche gli arrangiamenti e la registrazione, non troppo caricata da sovraincisioni, fa apprezzare ogni singolo strumento nella sua completezza, un disco pensato per rendere al meglio in sede live. L'idea finale che ho avuto è quella di un album più maturo ricco di nuove sfumature da poter gustare anche fra molto tempo.
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