MILLION DOLLAR RELOAD: A SINNER'S SAINT
data
16/07/2012I Million Dollar Reloaded provengono da Belfast, ma è come se fossero nati nella Los Angeles degli anni Ottanta. Il loro esoridio arriva grazie alla Frontiers, mentre la loro proposta si sposta un po' più in là rispetto ai canoni stilistici della label partenopea in quanto 'A Sinner's Saint', tirando le somme, è un disco di hard rock grezzo di matrice stradaiola. Quindi rock'n'roll di stampo americano fortemente influenzato dallo sleaze e dal cosiddetto hair metal dell'epoca. Il risultato si rispecchia in un disco che, per quanto non tenti di nascondere le influenze del gruppo, sa chiaramente il fatto suo, così carico di energia, sudore e soprattutto di buone canzoni: quest'ultime sanno essere catchy, ma non ruffiane; semplici nelle strutture, ma non povere di arrangiamenti; taglienti nell'incedere, ma vellutate all'occorrenza. A dettare il passo dell'album è indubbiamente Phil Conlon, voce sgraziata e stridula come da vecchio rock singer navigato che ha abusato di sigarette e whiskey. A rendere 'A Sinner's Saint' ancora più positivamente sporco ci pensa la produzione essenziale che risalta al meglio i suoni, anche se in fase di mixing la batteria avrebbe meritato trattamento migliore dato che spesso si ha la sensazione di sentirla lontana dagli altri strumenti. Al di là dei particolari, registriamo quindi anche una produzione fuori dagli standard Frontiers che finalmente riesce a dare vigore ad un'uscita per niente laccata e tirata a lucido.
Commenti